– L’appassionante “scontro” kafkiano sul tennis tra il professor Giancarlo Gianni e Luigino Casadei, sindaco di Mondaino, è finito sugli scranni del Consiglio comunale lo scorso aprile. Neppure fosse una questione di stato.
Di rimando, Giancarlo Gianni, ha scritto una lettera, allegra, ma non troppo, al sindaci e per conoscenza a tutti gli assessori, tutti i consiglieri comunali ed anche a questo giornale.
Si legge nella missiva: “…mi si riferisce che in tale lettera si dice che sì in Palestra ci possono andare tutti ma che poi, volta e rigira, a causa di questo o di quello, in palestra ci possono andare solo quelli che ci vanno. No, i tennisti, no. Sembra, mi perdoni, quasi una presa per i… fondelli”.
E continua, riferendosi al sindaco: “Lei sa che il sottoscritto non può non avere gratitudine per la Sua persona. Lo sa perché 5 anni fa di questi tempi venne a casa mia e mi propose, avendo Lei già predisposto una lista amministrativa di valide persone, di mettermi a capo di quella lista amministrativa. Sono cose che non si dimenticano. Forse se avessi accettato, oggi mi sarei trovato al posto Suo. Al posto Suo, certamente, avrei dato consenso al gruppo di tennis di proseguire il suo lavoro in palestra…”.
I fatti. Il professor Gianni, un cultore della disciplina tennis, aveva chiesto al sindaco di allenarsi in palestra con il proprio gruppo, chiedendo 7 ore alla settimana e le chiavi. Ha risposto Casadei: “…quelle ore al momento sono occupate da altre associazioni e che le chiavi non le diamo a nessuno. Alcuni anni fa le chiavi le avevano tutti; tutti andavano e nessuno puliva”.
Insomma, una storia kafkiana. Dove tutto sembra semplice e chiaro, tuttavia qualche dettaglio sfugge.