-C’è stata una grandissima festa alla finale del 1° Trofeo Generale Antonio Nardi nella sala biliardi del Bar Ferrini, a Mondaino.
Oltre ottanta persone hanno trepidato per quasi due ore, in assoluto silenzio e senza il fumo di una sola sigaretta, attorno al grande tavolo verde, dove si stava disputando una delle più avvincenti gare di biliardo a stecca che, al momento, si poteva immaginare.
I due concorrenti, Amanlio Del Bianco di Mondaino e Cristian Casadei di Saludecio hanno dato spettacolo, facendo sfoggio di alta classe, sciorinando tutta la serie dei tiri possibili della specialità “5 birilli”-italiana.
Dopo quattro tiratissimi “75” finiti in parità due a due, c’è voluta una altrettanto tiratissima “bella” ai “100” punti per decidere chi, fra i due, fosse il più degno.
Il Generale Nardi, (colonnello come grado ufficiale di servizio militare,ora in pensione), tornato in gran forma dopo le note “traversie ospedaliere”, aveva posto in campo un magnifico Trofeo per rinverdire i fasti sportivi del passato e per riproporre, con questo bellissimo gioco, il tema della superiorità, conquistata attraverso una leale competizione agonistica.
Del Bianco e Casadei ce l’hanno messa tutta ed hanno onorato nel migliore dei modi, con le loro partite-spettacolo, sia la tenacia organizzativa di Simone Battistoni, sia la disponibilità e la collaborazione dei nuovi gestori del “Ferrini”.
Sono trascorsi ben 25 anni da quando è stata sepolta l’ultima “ascia di guerra” del “G.A.B. (Gruppo Amatori Biliardo) Villani”, celebre in mezza Romagna.
Le gare di biliardo a stecca si disputavano inframmezzandole a vere e proprie esibizioni di maestri del gioco. Si ricorda una memorabile serata con la partecipazione del Campione d’Italia Camangi, che risiedeva a Pesaro.
Ci voleva questo piccolo refuso storico per far tornare alla memoria che fin da allora il capitano Nardi era sulla breccia ed era insignito della carica di presidente di quel GAB. Eccolo oggi, ancora alla ribalta.
Atteso che il vino-spumante sia stato versato nei calici per il brindisi della vittoria,comincia a parlare. Con la solita voce, ferma e tonante, sviluppa un discorso fortemente impegnato, di alto profilo morale e didattico. Inneggia al vincitore e si complimenta con il perdente, arringa e stimola i molti avversari eliminati dai due super, incoraggia con forza a reagire per le battaglie future. Sembra un generale che parla ai suoi ufficiali e soldati nel bel mezzo di una campagna militare e riesce per un momento a dare la sensazione che tutti possano essere bravi come Del Bianco e Casadei.
Fra la tanta gente, ci sono anche i giocatori, quasi tutti.Anche coloro che hanno dato vita, a ridosso delle ultime feste natalizie, al Campionato Mondainese.
Disputato con la stessa formula del Trofeo NARDI, (“5 birilli”-italiana), il Campionato ha messo in chiaro almeno questi quattro punti.
Punto primo. Lamberto Polidori, il vincitore, che si potrà fregiare del titolo di “Campione mondainese per il 2003”, ha dimostrato, nonostante la lunghissima astinenza da gioco, di essere il campione di un tempo, preciso e attento calcolatore delle traettorie e degli effetti. Come suggeriscono in diversi,è più opportuno riconoscergli il titolo di Campione Mondainese valido anche per il 2004.
Punto secondo. Umberto De Carolis, vice-campione mondainese 2003-2004, è risultato la vera sorpresa di questo confronto. Non si era troppo convinti ma ora sono più che evidenti le sue caratteristiche di bel gioco, basato su un metodo molto riflessivo nel portare i colpi, affiancato a grandissime capacità di realizzare forti recuperi.
Punto terzo. Giovanni Orlando, attuale capo-classifica della “Speciale Classifica Punti”,che si aggiorna Torneo dopo Torneo, esibisce disinvolta sicurezza in moltissimi colpi “proibiti”.
A volte imprevedibile il suo gioco, sconcerta facilmente l’avversario. Sarà un osso duro per tutta l’annata sportiva.
Punto quarto. Non c’è persona che guarda o giocatore che giochi che non resti affascinato dai colpi di Benito Galanti. Era pronosticato sicuro vincitore nel “mondainese” e, al momento, gli è sfuggita l’affermazione. Tutti però, si aspettano il suo “exploit”. A presto.
di Giancarlo Gianni