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Turismo, l’anno del giusto lamento?

Redazione di Redazione
7 Ottobre 2004
in L'inchiesta
Tempo di lettura : 4 minuti necessari
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– “Lì ci trattavano da clienti, qui con amicizia”. Lo affermano un gruppo di appassionati della bicicletta di Zurigo, dell’austera e fredda Svizzera tedesca. E poi pensiamo che i tedeschi non siano attenti ai rapporti umani. Bancari dell’Ubs (Unione delle banche svizzere, uno tra i maggiori gruppi del mondo), dal prossimo 20 aprile alla fine di maggio, saranno ospiti di Misano; il titolare va anche in bicicletta ed esce insieme.
L’aneddoto deve far riflettere più di dotte analisi su come andare a ricominciare nel mercato del turismo in una stagione, complessivamente, di tenuta in uno scenario mondiale di notevoli difficoltà.
La stagione 2004 sta portando in superficie molti fermenti ed idee. Insomma, qui c’è voglia di continuare a fare turismo.
Giuseppe Chicchi, ex sindaco di Rimini, grande capo del turismo emiliano-romagnolo (è l’amministrare delegato dell’Apt, Azienda promozione turistica dell’Emilia Romagna), argomenta: “Le energie da investire nel futuro ci sono. Gli operatori hanno sia quelle economiche, sia quelle psicologiche; ne è la dimostrazione il tipo di atteggiamento delle associazioni di categoria. Dopo la crisi dell’89, quando ci fu un meno 20 per cento, il sistema seppe reagire bene, così è anche ora, dove si arriva da una crescita che dura da 10 anni. La reattività pubblica, nonostante il momento di scarsità delle risorse, ci sarà”.
I numeri dell’estate non sono ancora ufficiali ma quelli sul tavolo possono dare un’idea. E’ probabile che la flessione degli arrivi e delle presenze alberghiere possa assestarsi tra il 3 ed il 5 per cento rispetto all’anno scorso. Un altro dato negativo, che aiuta a capire, è quello della Cooperativa bagnini Adriatica di Riccione. Quest’anno il fatturato è sceso del 12 per cento sul 2003. Afferma Renato Santi, il presidente, un vero appassionato del mare (ottimo fotografo subacqueo che ai bagni ha anche fatto lezioni di flora e fauna marina): “Il numero si spiega col fatto che abbiamo avuto il brutto tempo nei fine settimana di giugno ed un po’ per il calo dei turisti. Col bel tempo la flessione sarebbe stata inferiore. La crisi è del 2002, anno con 30 giorni di pioggia che riuscì a produrre gli stessi incassi del 2003”.
Con la breve massima di saggezza, la difficoltà aguzza l’ingegno, continua Santi: “Noi come Cooperativa abbiamo in agenda molti incontri per discutere quali investimenti effettuare per uscire dal tunnel”.
E l’ingegno è stato affilato anche dagli albergatori di Cattolica, dove la flessione media degli ospiti dovrebbe essere attorno al 5 per cento. L’associazione ha preparato un questionario da sottoporre agli associati per verificare come è andata, problemi, aspettative, cosa chiedere all’amministrazione. Ed in un’assemblea di fine settembre, al “Kursaal”, c’era una bella presenza. Insomma, nella crisi ci si compatta. Maurizio Cecchini, il giovane presidente degli albergatori: “Così avremo dati certi e non le sensazioni personali. Credo che sia un lavoro che possa ben indirizzare le nostre risorse ed anche quelle pubbliche. Il momento non è assolutamente facile; col lavoro ben fatto e gli investimenti però ne possiamo uscire. La nostra riviera ha perso anche in qualità dell’ospite. E credo proprio che oltre alla quantità dobbiamo anche riflettere su chi ci sceglie. Negli ultimi anni la crisi ha anche intaccato strutture solide”.
“Poi – continua Cecchini – c’è un altro elemento fondamentale. L’Enit, Ente nazionale del turismo, ha delle disponibilità economiche risibili (30 milioni di euro); con la Spagna a più del doppio e la Francia quasi 4 volte tanto”.
Ma andiamo a vedere quale chiave di lettura ha uno dei grandi saggi del turismo riminese, Mario Tebaldi, ex assessore al Turismo a Cattolica ed albergatore di talentato di lungo corso. Argomenta schietto: “Di solito i lamenti ci sono sempre stati; quest’anno a ragione. Il turismo non è una pianta spontanea. Mio padre diceva che dietro un buon raccolto c’è la semina e ci vuole anche un pizzico di fortuna. In un contesto internazionale di crisi, il segno meno si spiega anche col cattivo tempo, le scuole che non chiudono mai, la tornata elettorale e dal fatto che abbiamo degli ottimi competitori. Non è consolante ma anche Ibiza ha avuto i nostri problemi. I tedeschi sono tanti ma vanno dove spendono meno. E noi abbiamo avuto anche una campagna informativa contro in Germania, dove si sottolineava i nostri prezzi alti ed il brutto tempo”.
Tebaldi alza lo sguardo: “Il turismo mondiale dovrà crescere, ma noi abbiamo troppi lacci e lacciuoli; dobbiamo essere la regione sempre all’avanguardia che si deve distinguere. Poi abbiamo troppi figli benestanti che non sempre sono portati a servire. Infine, chi vuole stare sul mercato si deve rimboccare le maniche e spingere sulle autorità per la promozione all’estero. E’ l’estero che fa una buona o una cattiva stagione”.
La riflessione si chiude con Giuseppe Chicchi, l’amministratore delegato dell’Apt (Azienda promozione turistica dell’Emilia Romagna): “In un anno di difficoltà, le nostre cittadine hanno mantenuto la capacità di attrazione; sul 2005 arrivano buoni segnali”.
I tedeschi vogliono essere trattati da amici e non clienti: come andare a ricominciare.

Gabicce bussa alla Cina

In 150 milioni hanno la possibilità economica di viaggiare. Delegazione di Pesaro a Pechino

Sempre da Gabicce partirà la vacanza a rate. Silvio Zanni, presidente degli albergatori della provincia di Pesaro-Urbino: “Proporremo il pacchetto l’anno prossimo”

– “Centocinquanta milioni di cinesi hanno già le possibilità economiche di viaggiare. Di questi l’80 per cento ha l’Italia nella mente”. Partendo da tale constatazione oggettiva l’associazione albergatori della provincia di Pesaro, tramite un broker (mediatore) è andata in Cina per instaurare dei contatti: per cercare di portare a Gabicce Mare gli occhi a mandorla.
Silvio Zanni, presidente dell’Associazione albergatori della provincia di Pesaro: “Stiamo studiando dei pacchetti tutto incluso da proporre ai cinesi. Attraverso questi pacchetti è possibile visitare le città d’arte italiane, ed europee, che molto appeal hanno sui cinesi. Tra l’altro dal primo settembre di quest’anno l’Italia ha liberalizzato i visti d’ingresso”.
Oltre a catturare il ricco mercato orientale, a Gabicce Mare e nel Pesarese stanno pensando alla vacanza da pagare a rate, come un qualsiasi altro prodotto. Zanni: “Nel progetto vacanza a rate stiamo coinvolgendo anche le banche, per le quali questo andrebbe a diventare un grosso business. Credo che la proporremo dal prossimo anno”.

di Francesco Toti

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