– Economia, turismo, imprese: Salvatore Bugli, direttore provinciale di Cna Rimini, fa il punto della situazione.
Come valuta il quadro nazionale?
“Gli indicatori parlano chiaro: stagnazione negli indici di produzione; inflazione ben oltre ciò che sanno leggere i dati ufficiali; politiche di governo da cui derivano meno risorse e liquidità per le imprese, senza indirizzi e politiche di sviluppo, senza sostegno a innovazione, ricerca e formazione. Tutto ciò rende meno competitivo il nostro sistema”.
E le riforme istituzionali?
“In un Paese che viaggia a due velocità, il federalismo che si prospetta rischia di aumentare le differenze piuttosto che smussarle. Quanto poi possa servire a ridurre oneri burocratici, agli investimenti e al decollo delle zone deboli, è ancora tutto da dimostrare”.
Come vede la situazione locale?
“E’ sotto gli occhi di tutti una crisi turistica che rientra da un lato nel calo generale dei consumi e dall’altro in ritardi oggettivi della nostra offerta. Come se ne esce? Con il miglioramento dell’offerta, con la politica dei prezzi. Ma soprattutto, ritengo, con il recupero di un sentimento, verrebbe da dire: quello della cordialità, dell’ospitalità, dell’accoglienza che ci ha sempre contraddistinto. In tutto ciò bisogna ovviamente tener presenti i cambiamenti nel fare vacanza: frazionamento, periodi brevi, destinazioni diverse, basso costo dei voli. Ciò crea problemi se si sta fermi, opportunità se ci si muove nella direzione giusta. Per esempio, spingendo decisamente verso un turismo annuale e non solo stagionale. Per questo sono strategiche, e non più rinviabili, opere come il nuovo palacongressi, che fra l’altro consentiranno sinergie a livello nazionale per costruire un sistema davvero forte. Tutto ciò può essere realizzato solo attraverso un rapporto stretto fra pubblico e privato”.
Questo per il turismo; e gli altri comparti?
“Nella nostra provincia diventa sempre più importante ciò che non è turismo, fermo restando, del turismo, il ruolo trainante. La metalmeccanica, l’abbigliamento, l’innovazione tecnologica. Quindi occorrono infrastrutture, insediamenti. E aiuti sotto forma di sostegno: nella ricerca di nuovi mercati, nelle esportazioni, nel confronto con la concorrenza. Le scelte dovranno essere lucide e ben ponderate. Dopo di che risulterà chiaro che è utile a tutti potenziare strumenti che garantiscono liquidità alle aziende. Il che significa fare di più a favore delle cooperative di garanzia al credito. Puno nodale le infrastrutture: la rete stradale, i trasporti, compresi quelli aerei, ma anche il ripensamento di una logistica a livello territoriale che sappia governare l’impatto ambientale. E qui occorre davvero fare sistema attorno a progetti fortemente integrati”.
Qual è il ruolo di Cna Rimini in tale quadro?
“Il ruolo del sistema associativo resta fondamentale. Cna Rimini continuerà a lavorare per dare più opportunità alle imprese. Non solo, come sempre, servizi del massimo livello, ma aiutando in ogni modo a costruire forti relazioni fra imprese, sistemi consortili ed ogni strumento di azione comune utile a porsi sul mercato su posizioni competitive e vincenti”.