– Che cosa potrà mai spingere un avvocato a scrivere poesie d’amore ed a metterle in pubblico in un bel libro? Giuliano Cardellini, l’autore, afferma: “Sentivo la necessità di dire qualcosa a me stesso, ma allo stesso tempo che le emozioni potessero rimanere. I pensieri, le sensazioni non scritte si perdono”.
Igor Man, un giornalista profondo, con una vena umana intensa, rispettosa, leggera, ha scritto che la poesia non è altro che l’ultimo gradino della lunga scala che porta alla verità”.
Il suo gradino Cardellini lo ha iniziato lo scorso 29 maggio, di notte, alle 3 e mezzo. “Era qualcosa di latente, la poesia – continua l’autore -. Collegato ad uno stato emozionale rivolto alle scelte di vita, ai valori fondamentali della vita ed anche, forse, ad una ragazza. Però, ad essere sincero, ho scritto per cercare di rivivere ogni volta trascorse emozioni, per cercare di capire come vale la pena vivere, secondo quali principi. Rileggendola il giorno dopo facevo fatica a credere che quei versi, pur semplici, fossero miei”.
Quella prima poesia si intitola “Ho bisogno di te” ed apre il volume “Diciannove poesie d’amore ed una rosa”, un titolo particolare con quella rosa che è già poesia. Il libro si trova nelle edicole e librerie della provincia.
Ma perché poesie d’amore? Cardellini: “L’amore è un sentimento bistrattato; gli uomini non gli danno sufficiente importanza, mentre io credo che dà forza, energia, soprattutto è una grande ricchezza. Ed anche un uomo può avere sentimenti profondi, quando il luogo comune pensa che siano solo ad appannaggio delle donne”.
Il poeta e critico Maurizio Cucchi afferma che in genere le poesie d’amore si buttano giù per sopravvivere; Cardellini le ha appuntate semplicemente per vivere. Oltre che la lacerazione per scelte di vita, come musa ispiratrice vi è forse anche un amore impossibile. Pablo Neruda e Wislawa Szymborska i poeti preferiti, Cardellini ha una caterva di interessi. Insomma fa un sacco di cose: gioca a pallacanestro in una squadra di amatori, inforca una mazza da golf, recita con una compagnia teatrale. Ed ancora: colleziona libri giuridici antichi, campanelli di bronzo e maialini. E’ un appassionato di cravatte e fotografia (ritratti femminili e paesaggi).
Chiude l’autore: “Secondo me ogni persona, indipendentemente dalla cultura, grado sociale, professione, ha una vena creativa ed artistica: il nostro ‘Pozzo nascosto’ (titolo di una poesia inedita dell’autore), che è minato dai beni materiali. In un momento particolare come questo, bisogna tornare a far parlare il cuore. Le emozioni si vivono, si prendono e via. Invece, è importante non sciuparle”.
Sta preparando un secondo libro: altre poesie d’amore: sempre per vivere.
Lavatoio, appuntamento il 10 dicembre
-“Diciannove versi d’amore”, Raffaelli editore, 10 euro, viene presentato il 10 dicembre alle 9 di sera al Lavatoio. Una serata speciale. Le poesie sono declamate da Giuliano Volpinari e Tomas Zinzi, con intermezzi musicali di Paola Lorenzi, Stefano Bartolucci e Stefano Marzi. La regia è di Tomas Zinzi.