– Il Parco Regionale del San Bartolo è un monumento naturale. Data la bellezza l’uomo vi ha lsciato tracce in sintonia. Conserva borghi sempluici qunato belli e ville di valore assoluto: Imperiale, Caprile, Vedetta, Duchessa, Almerici e Vittoria. Quest’anno, all’interno della Festa del Parco, si potrà visitare Villa Caprile, sede dell’istituto tecnico agrario Cecchi.
– Villa Caprile fu costruita nella metà del Seicento, in un periodo in cui molte famiglie importanti pesaresi erano tali se avevano la magione in campagna. A volerla fu il marchese Giovanni Mosca.
L’attuale configurazione risale al 1763 e la si deve a Carlo Mosca. Oltre che ad opere murarie, si ampliò il giardino, che fu impreziosito dai giochi d’acqua. Del Settecento è la torretta centrale con le tre finestre, caratterizzate dagli eleganti archi a botte che fanno da chiaroscuro alle finestre rettangolari dei due piani sottostanti.
La villa ed il giardino si sviluppa su cinque livelli. Partendo dalla via Emilia, i primi tre terrazzi sono dominati dai giardini (viridarium, pomario ed italiana) e dalle grotte. Il quarto rappresenta la villa. L’ultimo, quello verso il colle, dall’oratorio. Nel Settecento per rappresentare spettacoli fu inserito il teatrino di verzura.
La storia della villa è legata ai proprietari: i marchesi Mosca. Il 5 febbraio del 1797 fu ospite del marchese Francesco Napoleone Bonaparte. Altri personaggi illustri che vi hanno soggiornato: Carolina di Brunswik, principessa del Galles.
Il luogo diventa scuola nel 1876, quando venne acquistata dall’Accademia agraria. Nel 1925, l’Accademia vendette villa ed azienda agricola all’amministrazione provinciale di Pesaro ed Urbino. La villa subì gravi danni durante la Seconda guerra mondiale. Per ragioni tattiche i tedeschi tagliarono i cipressi del vialetto principale e del teatrino.