– Cala l’addizionale Irperf (dallo 0,15 allo 0,12), con l’idea di estinguerla entro la legislatura, o mantenerne una parte da utilizzare come tassa di scopo a fini sociali. L’Ici che non cambia. Un piano triennale per la politica della casa. Tarsu: più 7 per cento (l’anno prima non era aumentata). Con i servizi a domanda individuale, asilo nido, materna, mensa: più 1,98 per cento. Questo in sintesi le linee guida del bilancio del Comune di San Giovanni presentato in Consiglio comunale lo scorso 29 dicembre e che dovrebbe essere approvato il 31 gennaio.
Afferma Maura Tasini, assessore al Bilancio: “La scelta politica forte è di perseguire l’impegno verso un livello alto di qualità della vita, grazie ai servizi, agli interventi nel sociale, la promozione ed una politica degli investimenti in grado di garantire uno sviluppo sostenibile del territorio”.
Entrate
La voce grossa la fa l’Ici (Imposta comunale sugli immobili): 2,1 milioni di euro la previsione 2005 (erano 2,03 l’anno prima), dalla Tarsu (immondizia) c’è un gettito di 1,1 milioni di euro, con il servizio pagato dai cittadini al 99,18 per cento. Un aumento robusto arriva dalle imposte sulla pubblicità (tassa affissioni): 100.000 (erano 75.000).
Anche quest’anno, come gli anni addietro, sempre meno trasferimenti dagli enti superiori (Provincia, Regione, Stato). A San Giovanni arrivano 486.000 euro (contro i 517.000).
Le entrate coprono parte dei servizi a domanda individuale: centro estivo (69%), Refezione materna (29,6%), asilo nido (42,5%), refezione scuole dell’obbligo (89%).
Una voce speciale delle entrate è quella delle sponsorizzazioni: 100.000 euro a bilancio.
E 900.000 euro dovrebbero arrivare dagli oneri di urbanizzazione.
Spese
Con un bilancio di 7,44 milioni di euro (più 182.629 euro sul 2004), l’uscita maggiore è il personale: 1,55 milioni di euro (contro 1,46 milioni dell’anno precedente). Capitolo importante il sociale: quota Ausl (150.000 euro), contributo affitti (66.600), assistenza e ricovero anziani (31.500), contributo associazioni (16.000).
L’amministrazione marignanese per effettuare investimenti sta valutando la possibilità di vendere parte dell’ingente patrimonio immobiliare pubblico accumulato dalle passate generazioni, con la finalità di nuovi investimenti, a consolidamento del patrimonio stesso. In futuro è prevista la rivisitazione degli estimi catastali, tra i più bassi della provincia; con l’imposta sulla prima casa che resterà invariata.
Critiche dalla minoranza. Antonio Menghi, Rifondazione: “Verso Bianchi abbiamo avuto attenzioni, ma ci propone la stessa politica di Funelli e ci deludono le sue non idee; annuncia una cosa e fa l’esatto contrario. Le maggiori entrate sono attraverso lo sfruttamento del territorio (sviluppo urbanistico). E con questi soldi si fanno più strade, più inquinamento. Si propongono grandi spesi per gli incarichi esterni. Annuncia piani per la casa ma in bilancio non c’è un euro. Stesso discorso per i giovani. L’Irpef cala ma in modo insignificante e la Tarsu balza del 7%. E si trovano soldi per la scuola privata”.