– Vasco Errani, Ds, governatore dell’Emilia Romagna. La sua storia politica. Prima l’impegno nella scuola, nel movimento degli studenti, poi il Pci di Ravenna e dell’Emilia-Romagna fino agli impegni amministrativi e di governo regionale, passando per il grande cambiamento degli anni ’90.
Sposato, una figlia, ravennate, tempo libero con la famiglia. Passioni: il cinema e la lettura.
A Rimini il lamento forte è: la Regione ci snobba, che dire?
“Semplicemente che non è vero. Come molti riminesi sanno. Ciò non toglie che il mio impegno sia quello di rivolgere una attenzione sempre maggiore ai territori e dunque anche a Rimini e al Riminese. Io dico spesso che sono le città e i territori che danno vita ad una regione, e il governo di una regione avanzata come la nostra può essere efficace solo con una concertazione con le realtà locali. Rimini dunque, per i valori e le specializzazioni che esprime, è al centro di questa politica”.
Quante risorse regionali sono giunte a Rimini negli ultimi 5 anni?
“Posso dirle che il turismo in questi ultimi 6/7 anni ha visto moltiplicarsi almeno per quattro l’impegno finanziario della Regione Emilia-Romagna e questo rappresenta un salto significativo. Poi rammento l’impegno sulla nuova Fiera di Rimini che consente alla città di consolidare il proprio posto come polo di attrazione commerciale, produttiva e culturale. Si tratta di investimenti importanti perché sostengono la progettualità locale e agiscono da moltiplicatore dell’economia riminese”.
Altro lamento: il turismo. La Regione sbaglia a non esaltare la Riviera e le risorse sono poche, qual è il suo giudizio?
“Dell’aspetto finanziario ho già detto. Ma so bene che non basta. Qui occorre fare più sistema, per capire i cambiamenti, sostenere le imprese che investono, riqualificare e rilanciare un intero comparto che, con i suoi tanti imprenditori, caratterizza Rimini, la costa e tutta la regione. Questa città è in sé un grande valore che può trascinare positivamente l’insieme dei prodotti turistici della Regione. Per farlo dobbiamo custodire con attenzione la cultura dell’ospitalità, la filiera che determina un buon rapporto qualità-prezzo. Dobbiamo spingere sul rilancio dell’ambiente, sulla possibilità di sperimentare grandi innovazioni capaci di delineare un futuro per la costa. Io credo che questa impresa possa esaltare gli imprenditori di Rimini e quanti difendono il turismo, così come impegna seriamente la regione e le amministrazioni locali”.
Qualche parola sull’aeroporto, sul disastro viabilità, sulle voci di un assessore per Rimini?
“L’avvenire degli aeroporti è nelle relazioni e nelle integrazioni. Ed anche i nostri 4 aeroporti hanno certamente bisogno di relazioni forti tra loro per avere un bacino d’utenza più significativo e nuove ragioni di sviluppo. Qui Rimini può avere un posto rilevante. Sulla mobilità serviranno investimenti di grande portata e dato che noi abbiamo deciso e siglato con il governo il Piano strategico delle infrastrutture regionali, corridoio adriatico compreso, chiederemo coerenza nella programmazione finanziaria necessaria. Per il resto devo dire che il 3 e 4 aprile si vota e gli emiliano-romagnoli decideranno. Solo dopo si potrà pensare seriamente alla squadra di governo”.