“Succede anche nelle migliori famiglie giornalistiche, di dover rimediare a qualche refuso o salto di righi. E’ quanto è accaduto al quarto capoverso del mio articolo di gennaio, che è divenuto incomprensibile e vorrei vedere ripristinato nella sua versione originale. Che è la seguente: < E' l'ideale dell'attuale maggioranza: più mercato, meno Stato. Stato significa anche potere giudiziario indipendente e autonomo, e ne sanno qualcosa, per esempio, le vittime delle truffe di Vanna Marchi: in caso di processo e di condanna avrebbero avuto immediato accesso al risarcimento come parti civili, ma ora, con la legge di accorciamento dei tempi di prescrizione congegnata per salvare Cesare Previti, non si faranno più né il processo di appello a Previti (condannato in prima istanza a 16 anni per corruzione in atti giudiziari per i casi Imi-Sir, Lodo Mondatori e Squillante) né il processo a Vanna Marchi e ad altre migliaia di truffatori e falsificatori di bilanci ("Corriere della Sera", 16 dicembre 2004)". Alessandro Roveri