– Qualche ora prima di trasmettere i dati a Banca d’Italia, il presidente della Cassa di Risparmio di Rimini, Fernando Maria Pelliccioni con il direttore generale Alberto Martini ed il vice direttore generale Claudio Rossi, hanno comunicato i dati al 30 giugno 2005 e al 31 agosto 2005.
“E’ ancora un conto economico buono. Il dato relativo al rapporto tra raccolta e impieghi (fatto 100 di raccolta si eroga 103,20) dimostra il dinamismo della banca che è capace di dare quando c’è il sole ma anche quando piove”, ha detto il numero uno della Cassa.
Poi passa subito al dato saliente. Qui si capisce se una banca va bene o male. Si tratta del margine operativo. Nel caso di Piazza Ferrari si registra un incremento dell’8,82 per cento, passando dai 22,15 milioni di euro riferiti al 30 giugno 2004 agli attuali 24,11.
Ecco gli altri dati (in milioni di euro) con le relative crescite rispetto al 30 giugno 2004: raccolta diretta 2.449,78 (+12,27), raccolta indiretta 2.313,90 (+11,5), impieghi lordi con la clientela 2.416,81 (+9,18), mezzi patrimoniali 299,08 (+7,73), utile netto 6,36 (+15,23), dipendenti 721 (+1,69).
“La cosa più importante dice Alberto Martini è che il nostro territorio è terra di conquista. Nonostante questo continuiamo a crescere. Probabilmente stiamo erodendo quote di mercato ai grandi gruppi ancora impegnati in importanti operazioni bancarie. Il nostro obiettivo è presidiare al massimo il territorio”.
In totale le filiali sono 103 (erano 30 sul finire degli anni ’70) di cui 51 fuori provincia, la regione preferita le Marche.
Tutte in utile con le “aree nuove” che crescono tre volte rispetto le “aree storiche”. Dunque la banca è pronta con nuove acquisizioni? I vertici dicono di essere pronti a cogliere eventuali opportunità ma che per il momento l’obiettivo è il consolidamento.
“Testa e direzione rimangono saldamente ancorate a Rimini”, ribadisce il presidente Pelliccioni e per i dati sull’andamento del CIS (il Credito Indusctriale Sammarinese, la Banca estera acquisita da Antonveneta il 21 gennaio scorso) bisognerà attendere fine anno.
Banca come osservatorio del turismo? Dicono: “Non siamo più in grado di farlo, la banca oggi è completamente diversa da quando il 50 per cento degli sportelli erano sul mare, servivano solo i turisti con le varie monete. Oggi c’è l’euro, nelle filiali al mare anche i residenti fanno grandi operazioni e anche chi viene fuori dall’area euro realizza il cambio prima di partire”.
Domenico Chiericozzi