– Bandiere in 96 nazioni che assorbono il 55 per cento della produzione. Numeri che la pongono tra i primi cinque del proprio settore nel mondo. Nel 2004 ha avuto un giro d’affari per 23,8 milioni di euro, con 140 addetti. Celli Equipment, produzione di impianti di spillatura per birra e soft drink (le bibite) è una delle imprese più internazionali del Riminese. Goffredo Celli, il titolare, è stato il primo presidente di Api Rimini ed uno di coloro che con forza ha istituito e fatto crescere l’associazione fino a portarla alle attuali dimensioni.
Della sua azienda afferma: “Vendere è come andare in guerra; ci vogliono le strategie e le armi migliori. Seppur in un momento difficile abbiamo mantenuto il nostro fatturato puntando sull’innovazione, sul design e sulla qualità. Questi sono gli ingredienti necessari, se si parla solo di prezzo, ci sarà sempre qualcuno che venderà a meno”.
Ma qual è lo scenario competitivo attuale?
Celli: “Molto più difficile. La concentrazione dei marchi di birra vuol dire che i grandi gruppi fanno acquisti centralizzati, con le tratttive che spesso tengono conto del prezzo e non della qualità. Inoltre, sono entrati nuovi competetitori. La Celli si muove partendo dalle certificazioni come il Tuev, l’Iec. Tutte elementi che richiedono tempo ed investimenti”.
“In tale scenario mi piacerebbe – continua Celli – che le istituzioni locali fossero sensibili ai bisogni dell’impresa. Il territorio va ben amministrato per far crescere la ricchezza a 360 gradi. Ad esempio, noi da anni aspettiamo di ingrandirci. Abbiamo le aree, ma aspettiamo da 14 anni. Fino a 5-6 anni impiegavo 230 persone, oggi 140 perché impossibilitato ad espandermi. Siamo stati costretti a dare il lavoro fuori ai terzisti, quando era nostra intenzione affrontare nuovi investimenti”.
La storia Celli inizia nel ’74 da uno scantinato di 60 metri quadrati. Da piccoli manutentori di frigoriferi a industriali dinamici.
In quegli anni la birra alla spina in Italia era agli albori. Rimini era invasa dai turisti tedeschi. I locali più qualificati cercavano di soddisfare le aspettative della preziosa clientela accontentandola prima di tutto con la loro amata bevanda. Gli impianti di spillatura, nati per il soft drink, avevano una capacità refrigerante piccola, assolutamente sottodimensionata per i consumi importanti. Celli face assistenza tecnica a questi impianti inidonei e ad i frigoriferi.
I primi impianti sono del ’77, tre anni dopo. E’ il momento buono. La crescita è esagerata. Ogni anno il fatturato raddoppia
Irrobustitasi in Italia, la Celli agli inizi degli anni Ottanta si affaccia sul mercato estero, andando nella tana del lupo: la Germania. .