– Il Comitato della chieda dell’Agina fa un ottimo lavoro. Organizza la festa ed è stato il promotore del restauro della chiesolina. Ora chiede l’illuminazione della strada ed una tabella turistica.
L’appuntamento con la tradizione venne interrotto negli anni sessanta con il trasferimento del Cristo. Da una decina d’anni però la Festa è ritornata, grazie a don Marzio ed a un motivato gruppo di parrocchiani. La giornata del 28 marzo è ad un tempo semplice, non meno che coinvolgente. Il mattino si tengono due messe. Alla fine della seconda celebrazione religiosa vengono distribuiti uova benedette, pagnotta (il tradizionale dolce di Pasqua) e vino dolce. Il pomeriggio musica, pesca di beneficenza e stand gastronomici con piatti preparati dalle misanesi. La Festa dell’Agina era particolarmente sentita dai misanesi e dai riccionesi. La bella chiesolina si trova in campagna, a pochi metri dalla Nazionale Adriatica. E proprio sulla Nazionale un tempo, quando passavano meno automobili si svolgeva la festa. Su questa strada il Venerdì Santo si tiene la Via Crucis.
Il piccolo edificio religiosa ha alle spalle una storia nobile anche se senza documenti certi. Venne distrutto da un terremoto a metà Settecento e ricostruito grazie all’intervento dei Cavalieri di Malta (sulla parete ovest è incastonata una lapide con tanto di croce dei Cavalieri. L’oratorio è semplice, a mattoni a vista; è impreziosito da un elegante campanile a vela. Fino al 1962 era custodito il prestigioso Cristo dell’Agina di scola riminese del Trecento. Cristo custodito nella chiesa di Misano Mare.
Per secoli ha custodito il Cristo dell’Agina, uno dei capolavori artistici della provincia di Rimini. Restaurato grazie alla Banca Popolare Valconca una decina d’anni fa, oggi è sull’altare della chiesa di Misano Adriatico.