Giuseppe Barbieri (Adac), nella relazione introduttiva ha affermato che, pur prendendo atto di quanto di buono sia stato fatto dalla precedente amministrazione, oggi siano necessari “tratti significativi di discontinuità nella politica urbanistica passata perché ‘nuovi bisogni’ impongono nuovi servizi indispensabili alle imprese ancora sul mercato”. Ha anche criticato il rapido consumarsi negli ultimi anni del patrimonio immobiliare cittadino, che ha trasformato un’economia di lavoro in quella di rendita.
Ha lamentato la carenza d’infrastrutture adeguate ai tempi, di un Palacongressi, di strutture fieristiche e termali, di locali da ballo, di verde, di parcheggi e di una viabilità ordinata. Ha proposto di creare: 2.000 posti auto, attivare i collegamenti ferroviari con le città di provenienza dei turisti, una piattaforma logistica per la consegna delle merci, la terza corsia A14, la nuova statale 16, la ristrutturazione della provinciale 58 e l’allungamento del molo di Levante in vista della costruenda darsena a mare.
Dopo questa relazione introduttiva, il sindaco Pietro Pazzaglini si è così espresso: “A Cattolica non si dovrà più chiudere una sola camera d’albergo perché essa dà lavoro. Non sono però d’accordo con tutte le richieste che ci sono arrivate. La politica deve trovare una mediazione perché deve rispondere anche a richieste contrastanti. Noi dobbiamo cercare di migliorare la città complessiva.
Le categorie che hanno lavorato per il Psc, hanno lavorato bene ma non sono tutto. La città turistica e quella no, s’intrecciano e la qualità della vita interessa tutti, non solo ospiti e operatori. Inoltre dobbiamo fare i conti con il tempo: non abbiamo moltissimo tempo per fare questo lavoro e vedere realizzati questi progetti”.
La relazione di Maurizio Cecchini (Aia) ha voluto “integrare anche emozionalmente il documento di apertura, perché crediamo che riaccendere la passione verso il proprio lavoro passa attraverso lo sviluppo che questo Piano Strutturale saprà dare”. Il presidente degli albergatori all’inizio della sua esposizione ha parlato di “una categoria che comincia a relazionarsi con paura ai problemi della competitività del settore”.
Ha denunciato la difficoltà delle imprese, nate nel boom turistico, e oggi paralizzate dalle nuove normative come l’ultima, antincendio, che prevede una centrale di stoccaggio, in hotel, di nafta perché l’ente erogatore del servizio idrico (Hera) non vuole spendere un euro per potenziare la pressione dell’acqua negli alberghi. Cecchini ha ribadito inoltre la mancanza di rispetto dell’ambiente e dell’economia turistica della città, da parte di Enel, piazzandoci nel suo luogo simbolo, il lungomare, due enormi cabine elettriche sporgenti m.1,40 fuori terra, devastando così la vista panoramica del porto e della spiaggia! Pertanto egli chiede al Psc di salvaguardare la qualità ambientale di Cattolica affinché “vengano garantite e protette dalla speculazione tutte le aree verdi e quelle destinate a parcheggio, eventualmente anche multipiano”.
Auspica inoltre la riqualificazione del ricettivo con la possibilità di realizzare interventi di pregio sulle strutture ormai superate e invita gli amministratori a non dare “risposte punitive” a chi non si sente più di portare avanti la vecchia attività.
L’intervento di Giuseppe Bacchini (Confesercenti) esalta l’importanza del Parco fluviale del Conca, “unico polmone verde della zona mare e a salvaguardia della qualità ambientale” e chiede “spazi di servizio e di verde pubblico attrezzato nella zona a mare della ferrovia”. Confesercenti non condivide un’altra pedonalizzazione della zona a mare nè “l’insediamento di nuove strutture residenziali, eccetto quelle di edilizia popolare” e chiede “non vengano più rilasciate nuove autorizzazioni per costruire negozi”, utilizzando così quelle già esistenti.
Massimo Barocci (Cna) ricorda che la sua associazione criticò aspramente il documento preliminare del dicembre 2003 “basato sullo sviluppo esclusivo dell’edificazione a scapito della ecosostenibilità cittadina”. Ora il nuovo Preliminare registra “un’inversione di tendenza sulla prevista crescita del residenziale, orientato più al recupero dell’esistente”. Inoltre si auspica un turismo ecosostenibile anche attraverso la realizzazione della Piattaforma logistica come transit-point per la costa.
Per il turismo congressuale, Cna invita a dialogare con Provincia e Camera di Commercio per entrare nei Palacongressi di Rimini e di Riccione. Cna esclude l’uso residenziale per il Parco della
testata del Conca, l’area Navi e la spallata di Montalbano. Sì invece a strutture di divertimento, intrattenimento e benessere per l’area Navi, ma “nel più rigoroso rispetto dei vincoli ambientali”.
Stefano Cecchini, per la Cooperativa Casa del Pescatore, ha rivendicato l’importanza della marineria nell’economia cattolichina: 105 motopescherecci, 200 marinai imbarcati, 3 impianti di miticoltura, 8 commercianti all’ingrosso, 10 centri di spedizione (CEE), 3 centri depurazione molluschi (CEE), 5 cantieri di pesca e nautica e un volume d’affari di 8.714.961 euro del mercato ittico (+15% rispetto al 2003).
E chiede che “nel PSC, che non è solo uno strumento urbanistico, ma di programmazione economica per la città, la pesca trovi la giusta attenzione con scelte necessarie a tale settore” in merito soprattutto alla “prevista darsena a mare che renderà obbligato il prolungamento del molo di levante, con la convinzione che esso non danneggerà le spiagge di Gabicce, Misano e Riccione”. Chiede anche un sistema di viabilità funzionale al transito di mezzi pesanti per il carico del pesce e il recupero di spazi per i servizi che con il nuovo arredo del piazzale sono stati sacrificati. Inoltre, “considerato che l’area dello scalo di alaggio e rimessaggio dei natanti è insufficiente e di più lo sarà con l’aumento dei diportisti, si chiede di riportare tra le aree portuali i terreni (privati) lungo il Tavollo di fronte la darsena di Gabicce”.
La relazione di Attilio Meletti (Confcommercio) evidenzia che “fare programmazione urbanistica significa fare programmazione commerciale e pertanto ci vuole attenzione alle problematiche di qualità architettonica e mobilità. Riqualificare significa prevedere strutture commerciali più grandi
e perciò si chiede di agevolare cambi di destinazione in tal senso. Questo vale per le attività annuali. Per quelle estive, che difficilmente
potrebbero sostenere grossi investimenti, disponendo di superfici più limitate, si chiede di diversificare l’offerta, offrendo ad esempio prodotti tipici locali. Problema urgente è l’accesso delle merci, specie per le zone di via Dante e Carducci”. Si chiede anche di “trovare soluzioni che riescano a conciliare l’afflusso nel centro storico con una migliore vivibilità, oltre che una maggiore valorizzazione commerciale del centro stesso”.
La riqualificazione urbana deve perciò puntare a “attrattività, accessibilità e qualità ambientale”. Inoltre i Psc dovrebbe risolvere le carenze di strutture commerciali “di vicinato” nelle zone a monte della ferrovia e bloccare i grossi centri commerciali di periferia a favore di una rete più capillare di piccoli esercizi dentro tutta la città.
La relazione di Oasi-Confartigianato parte dalla spiaggia come principale risorsa cittadina che attira un turismo di tipo familiare che si aspetta svago e riposo. Al Psc si chiede “l’allargamento dell’area pedonale, il potenziamento dei parcheggi e pertanto il blocco della cessione ai privati di posti auto che ha causato un’emergenza in centro città. Per ciò che riguarda il futuro assetto del lungomare esso deve essere funzionale allo scorrimento veicolare, avere uno spazio pedonale ampio e un arredamento adeguato”.
Riguardo l’arenile, con l’attenzione all’ultimo stralcio del piano spiaggia, si chiede “un confronto regolare con la categoria per realizzare il superamento della ripetitività delle strutture in spiaggia e per gli accorpamenti di stabilimenti, al fine di offrire più servizi”. Si chiede un’azione di “contrasto all’abusivismo commerciale, la tutela dall’inquinamento acustico, la riqualificazione ambientale con interventi di manutenzione alle
scogliere e la demolizione del vecchio pontile”.
Gl’interventi: Cono Cimino (FI) si è complimentato per il confronto che l’amministrazione ha chiesto alle categorie economiche e ha auspicato che esso continui anche sulla via della realizzazione, con la partecipazione di tutta la cittadinanza. Giuseppe Prioli (Ds) ha sostenuto che il Psc è un’opportunità di crescita e non di cementificazione. Il nuovo documento è il frutto della concertazione con le Categorie che ha portato ad una sostanziale identità di vedute.
Alessandro Bondi (Arcobaleno) ha rilevato che mentre tutti abbiano parlato di ecosostenibilità nessuno abbia fatto cenno al VGS (CentroVideo-gioco-sport) che si svilupperà su 11.000mq con un impatto ambientale e atmosferico notevole, e che inoltre andrà a sovraccaricare le già critiche vie di accesso a Cattolica, senza considerare poi se il mercato chieda veramente quell’ulteriore spazio commerciale. Gianfranco Mazzocchi, ex sindaco e direttore della Casa del Pescatore, ha detto: “Sono fortemente critico sul rapporto pubblico-privato: quali benefici ne ha tratto la città? Qual è l’idea forza che ci deve guidare nei prossimi anni? Ci dobbiamo rapportare a S.Giovanni se vogliamo avere uno sviluppo e considerare che la qualità della città è data non solo dagli alberghi, ma da tutto il suo insieme”.
Massimo Gottifredi, assessore all’urbanistica, ha concluso: “Porteremo in consiglio il documento del convegno, poi si avvierà la fase esecutiva. Ora siamo in quella di orientamento per un’idea di città. Il tema dello sviluppo sostenibile è obbligatorio e ha tre gambe: ambiente, società ed economia, per una Cattolica dei turisti e dei cittadini”.
di Wilma Galluzzi