– “Ogni anno riceverai questo invito per partecipare alla giornata dei ‘Finen’, che si svolgerà entro la prima quindicina di ottobre. Un abbraccio, una stretta di mano, una pacca sulla spalla che mettano da parte, almeno in questo giorno, incomprensioni, screzi e rancori. Potranno essere il modo migliore di ricordare chi non c’è più e di insegnare alle generazioni future valori positivi e l’orgoglio di appartenere alla famiglia dei Mo/Maroncelli e che gli faccia dire: io c’ero!!!!”.
– Nella misteriosa giostra della vita i funerali rappresentano un momento di raccoglimento con il senso della vita e l’occasione per i parenti di ritrovarsi. Nel 2002 i Moroncelli-Maroncelli si ritrovano per i funerali della zia Nives, morta ad 84 anni.
Giancarlo Maroncelli, da giovane, anni Sessanta, basso in una band, uomo di idee, gli si accende una bella lampadina: “Perché noi Moroncelli/Maroncelli non ci ritroviamo attorno ad una tavola per puro piacere. Magari di vedersi ogni anno: un appuntamento fisso”.
La prima volta della rimpatriata è l’anno scorso: una sessantina i presenti. Quest’anno l’appuntamento è il 9 ottobre al ristorante “Alla Stazione”. Si aspetta un’altra bella giornata dei Moroncelli/Maroncelli, più i tre rami femminili: Bertozzi, Rossi, Angelini.
Originari di Coriano, primo documento certo del 1822, provenienti da San Clemente, la famiglia giunge a Misano nel 1875. Molto probabilmente come mezzadri, ma non si sa dove. I coniugi Giuseppe Moroncelli e Palma Battarra (sanclementese) hanno cinque figli. Uno di loro è Serafino (degli altri quattro purtroppo non si hanno informazioni; è molto probabile che ritornarono a Coriano, oppure si fermarono in altri lidi). I due coniugi muoiono giovanissimi ed ambedue nel 1890: Giuseppe non ha che 40 anni; la consorte 30.
Nato nel 1884, con Serafino si iniziano ad avere molte informazioni. Sposa una misanese, Vittoria Dell’Ospedale. La coppia si sposta come mezzadri a San Giovanni; anno 1910. Prima del 1940 fanno ritorno a Misano, zona Canadà, in via Impresa Elettrica, in una bella cascina oggi di proprietà di Riccardo Barogi.
Hanno 11 figli: 7 maschi e quattro femmine. I primi sono tutti morti, mentre le femmine sono tutte vive: Palma (suora, 94 anni,), Augusta (92), Teresa (82) ed Erminia (79).
A Serafino si deve anche il soprannome “Finen”, diminutivo di Serafino. A San Giovanni, per via di un garzonato, veniva detto “Finen ad Ravenna”.
I Moroncelli/Maroncelli (le due vocali si scambiano a seconda delle trascrizioni) sono stati protagonisti importanti nella storia di Misano nel dopoguerra. Guerrino, fondatore del ristorante “Alla Stazione”, ha fatto l’assessore; consigliere il figlio. Nadia Moroncelli, cugina di Giancarlo (da 20 anni sta facendo ricerche d’archivio sulla famiglia ed al quale si deve un bell’albero genealogico) è l’attuale segretario dei Ds di Misano.
Come ogni famiglia e popolo che si rispetti anche i Moroncelli hanno certe caratteristiche. Dice Luciano: “Difficile da dentro raccontare i nostri difetti ed eventuali pregi. Credo che siamo pignoli ed un po’ testardi. Quando abbiamo in testa un’idea è difficile farcela cambiare. Direi anche altruisti e generosi e pure taciturni”.
Vittorio Bertozzi, conferma: “Convinti delle nostre idee. Ed anche creativi: Giancarlo, Sanzio (raffinato oste del “Piccolo Bar”), Leo (suonatore), Monica (giovane ceramista).