– Da Bagdad a Lagos, passando per il Lago Trasimeno. Il filo che lega queste località parte da San Giovanni-Cattolica e si chiama Italdraghe, l’azienda leader in Italia per la produzione di draghe; un settore di nicchia.
La storia affonda le radici nei primi anni Sessanta. Vincenzo Della Santina e Luciano Semprini fondano l’Omim (un nome che sta per Officine meccaniche industriali marittime) e riparano i motori marini per le barche da pesca, che da pochi anni hanno sostituito la vela. Da Manutentori iniziano a costruire motori diesel per barche e fornaci. La prima draga venne commissionata alla Omim dal babbo di Maurizio Carli, ancora oggi uno dei mattatori del porto di Cattolica, su progetto di Gabriele Magli. Il cantiere di 200 metri quadrati si trova sullo squero di Cattolica. Il posto è angusto, così nei primi anni Settanta l’azienda si trasferisce a San Giovanni, vicino all’autostrada, dove ancora è. Italdraghe ha avuto la forza e la capacità di stare sul mercato in un settore di nicchia e difficile grazie alla bontà della progettazione ed alla qualità. Fino ad oggi ha costruito circa 150 scafi ed ogni anno dalle sue officine ne escono 2-3. Sono unici, su ordinazione, veri e propri prototipi. Dieci anni fa hanno acquisito Draghe Lario (Lago di Como), dove vi lavorano 6-7 persone; 20 gli addetti marignanesi. Alla propria forza lavoro si affiancano squadre di esterni.
Oggi in azienda ci sono i figli dei fondatori: Mirco Della Santina e Massimo Semprini. I due oltre a continuare l’opera di costruzione, da alcuni anni offrono anche servizi di dragaggio. Possiedono due mezzi; di stanza a Rovigo e Lago Trasimeno. Dicono: “Noi cerchiamo di ragionare in termini qualitativi e non sul prezzo. Offriamo competenza e bontà di materiali. Lavoriamo solo scafi di acciaio ed in modo diverso rispetto al passato”. Oltre alle draghe ed ai servizi, costruiscono anche barche per la pesca. I mezzi più grandi costruiti sono lunghi 50 metri e larghi 9 e si trovano in Nigeria.