– Già raccolte alcune migliaia di firme contro il potenziamento dell’inceneritore di Raibano (la famosa quarta linea). Sono il frutto di cittadini che si sono fatti dare i moduli e che in proprio raccolgono le firme. Poi c’è la forza ed il dinamismo dei tre partiti organizzati: Verdi, Rifondazione comunista e Comunisti italiani. Questi effettuano la sensibilizzazione davanti ai supermercati e visitano i vari quartieri di Riccione e non solo. Cercano di coinvolgere anche gli altri comuni, soprattutto quelli della Valconca.
L’obiettivo arrivare ad avere un inceneritore il più intelligente possibile a Raibano. Al momento le valutazioni sono due. C’è chi dice: sì al quarto forno all’avanguardia da un punto di vista tecnologico e con la chiusura dei due vecchi.
L’altro pensiero è forzare la raccolta differenziata e tenerci i forni attuali, aggiornandoli sul versante tecnologico.
Insomma, Riccione che discute in casa e che fa discutere. Lunedì 28 febbraio, in una sala della biblioteca c’è stato un incontro pubblico, organizzato dal Comitato cittadino contro l’inceneritore. Invitati: Cesarino Romani, assessore all’Ambiente della Provincia di Rimini, Verdi, Rifondazione comunista, Comunisti italiani e Ds (all’ultimo momento, purtroppo), il sindaco di Riccione, Daniele Imola (ma all’estero). Ospite principale Gianluigi Salvador del Wwf Veneto ed esperto della raccolta rifiuti; in Veneto sono avanti rispetto alla nostra provincia.
Il fatto che più colpisce è che semplici cittadini sono scesi in modo spontaneo a raccogliere firme per far sentire una certa voce a Fabbri, il presidente della Provincia di Rimini ed agli strateghi di Hera.