– Sessanta giorni di tempo per battere un colpo non contro la quarta linea dell’inceneritore di Raibano. E neppure contro Nando Fabbri, il presidente della Provincia che lo ha messo in carreggiata con troppa fretta. O contro Hera, la società pubblica che ha nella mente il profitto. Il colpo va battuto per dare un segnale di presenza civile, dagli orizzonti alti, di un certo tipo, per salvaguardare salute, ambiente e turismo. Riccione e la provincia di Rimini non possono avere a pochi passi dal mare uno stabilimento industriale che brucia 250.000 tonnellate di rifiuto l’anno. E sul quale si affacciano circa 50.000 abitanti.
Dunque, il cittadino, le associazioni, gli enti, hanno due mesi di tempo, a partire dal 30 marzo, per portare le osservazioni al Piano provinciale dei rifiuti. Cioè per tentare di cambiarlo.
Dopo il pallino delle osservazioni passa nelle mani della Regione Emilia Romagna, che ha altri 120 giorni per correggere il voto del Consiglio provinciale che ha diviso il centrosinistra e nei meandri del silenzio anche i diessini. Il centrodestra, su questa partita, ha giocato le proprie carte: tutti contro, eccetto due voti di Forza Italia.
Questo, in sintesi, prevede il Piano provinciale dei rifiuti: un quarto inceneritore a Raibano (giurisdizione di Coriano, ma fisicamente nel territorio di Riccione e Misano), senza la dismissione dei due vecchi forni dalla tecnologia superata ed imbolsita come un anziano ronzino, una discarica ed una blanda raccolta differenziata.
Oltre, alle osservazioni, l’altra novità-inceneritore di questi giorni è la mossa di Hera. L’azienda ha chiesto la sostenibilità dell’impatto ambientale sulla costruzione del quarto forno. Il parere deve essere dato dalla Conferenza composta da Ausl, Arpa, Autorità di bacino, Provincia, Comune di Coriano. La mossa di Hera è un forte condizionamento. Andava effettuata dopo l’iter delle osservazioni.
Dice Cesarino Romani, Verdi, assessore provinciale all’Ambiente: “La Provincia si deve muovere sul terreno della raccolta differenziata. Costruire il quarto forno con le tecnologie migliori ed abbattere le due linee vecchie. Per la politica dello sviluppo sostenibile il perno è la raccolta differenziata”.
Il Comune di Riccione, con in testa il sindaco Daniele Imola, ha un ruolo fondamentale sulle osservazioni al Piano provinciale dei rifiuti, soprattutto per la sua forza politica, secondo comune del Riminese. Afferma Mario Galasso, assessore all’Ambiente di Riccione: “Le nostre osservazioni sono chiare, semplici, che mettono al centro cittadino e natura. Limite massimo da incenerire 150.000 tonnellate, raccolta differenziata almeno al 50 per cento, sensibilizzare i cittadini affinché producano meno rifiuti. E mettere nero su bianco che una volta costruita la quarta linea, abbattere le due vetuste”