Il Signore di Gradara
tuona contro sta cagnara.
Orsù, per quattro debitucci
vi scagliate contro il vostro Micucci?
Tutti a sostener con faccia tosta l’argomentazione:
“La colpa non è nostra, ma della passata amministrazione”.
Un dipendente comunale, tal Antonio Gabellini
mi sfida al duello “Per un pugno di… quattrini”.
E’ proprio bravo in organizzazione,
tutto il Palazzo è in grande confusione.
In pochi mesi ‘Palazzo Torre di Babele’ viene chiamato,
dove pure il personale sta tutto incazzato.
Diceva sempre la mi mà, cl’am guardèva cume un mat:
“sta da tenti fiol mai bdoc arfat.
Parché un dipendent comunèl
al pu fè sno di dan, sal va fè l’asesor mal personèl”.
Prima eravate tutti nel mio coro,
e per tutti c’era ristoro.
Guazzetti di pesce, sorbetti, specialità di ristoranti…
nessun che torcesse il naso, eravate così in tanti!!
E poi via per costosi viaggi…
tutti eravate con me, anche fuori dai paraggi.
Abbiamo fatto dolce vita… ‘lassate perde’,
vi ho portato perfino a Capo Verde.
Ora basta con sta manfrina,
nel partito, in giunta, in Consiglio… alzavate la manina.
Or non fate i finti tonti,
siete responsabili con me, se non tornano i conti.
Siete tutti micuccini,
e il ‘delfin’ è Pazzaglini.
La maggioranza è tutta nostra,
io, Micucci, ho ben due consiglieri in bella mostra.
Pazzaglini l’abbiam voluto,
anche se i cittadini non l’hanno proprio goduto.
Abbiam detto: “Andiamo avanti” noi siamo gli eredi
e abbiamo piazzato pure il faccion di Gottifredi.
La campagna elettorale ha segnato le sue tracce,
non raccontiamo più fregnacce,
Ds, Margherita, Sdi e Lista Micucci…
abbiam tanto promesso, ma taciuto i debitucci.
Io Signore di Gradara,
mi cadono le balle a così tanta cagnara.
Ma se cadono due palline dalla collina marchigiana,
quando arrivano laggiù son diventate grossa frana.
Siete un’armata Brancaleone,
avete solo legna in quel testone.
E attenti! perché tra poco più o poco meno
cambierà l’aria, arriverà l’Arcobaleno.
E io, Signore di Gradara, vi guarderò dal mio soppalco,
col castello, il falconier e il mio falco.