– Fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Questa la considerazione unanime delle associazioni di categoria.
Adriano Aureli, presidente di Confindustria Rimini: “Come Confindustria Rimini, siamo lieti che la Camera di Commercio di Rimini abbia raggiunto questo traguardo. In questi anni ha svolto un ruolo fondamentale per l’economia del nostro territorio, specialmente per le dotazioni di infrastrutture e servizi importanti come la fiera, il palacongressi, l’aeroporto e l’Università.
Auspichiamo che prosegua su questa strada: le imprese hanno necessità di essere supportate per vincere le sfide in mercati sempre più competitivi. Da parte nostra, ci impegniamo a rafforzare le collaborazioni già per altro ottime con la Camera di Commercio in vari campi, con particolare riguardo all’export e all’internazionalizzazione”.
Salvatore Bugli, direttore Cna: “Dieci anni importanti che hanno permesso di affermare il suo ruolo sul territorio. Decisivo, attivo, investendo molto. In questa fase ha assolto il compito primario, quello delle infrastrutture. Senza tralasciare di aiutare l’impresa: l’internazionalizzazione sui mercati, la conciliazione del bilancio locale. Ultimo, ma non per importanza, la promozione. L’altro asse forte, convinto e determinato, è il mettere a disposizione somme importanti attraverso il Consorzio fidi”.
Mauro Gardenghi, segretario della Confartigianato della provincia di Rimini: “Finalmente ha liberato risorse economiche importanti destinandole alla nostra comunità. Cosa che non avveniva quando Rimini era insieme a Forlì-Cesena; era da 30 anni che a Rimini si chiedeva la Camera di Commercio. La gran parte delle risorse dell’ente arrivano dalle piccole imprese del territorio, artigiani, commercianti. Ed è proprio questa imprenditoria diffusa che contribuisce agli investimenti. In questi anni, in modo strategico, la Camera ha scelto di destinare una fetta importante delle proprie per la costruzione delle infrastrutture, dalle Fiera fino ad Uniturim. Poi ha posto attenzione ai servizi alle imprese. La seconda destinazione sono i contributi per la creazione di valore aggiunto delle aziende, sostenendo progetti, partecipazioni alle fiere, know how.
L’obiettivo: rendere competitiva l’imprenditoria provinciale, una tra le più diffuse in Italia. Credo che sia stato effettuato un buon lavoro ed in futuro si farà meglio.
Un neo. La Camera di Commercio ha fatto poco per il turismo balneare e questo, se volete, lo avrebbe dovuto fare”.
Mirco Pari, segretario provinciale Confesercenti: “La Camera è cresciuta davvero ed ha prodotto tantissimo. Ha stimolato la nostra economia con risultati positivi in un periodo difficile e di trasformazione della nostra economia. Attraverso le grandi infrastrutture come la Fiera sta cambiando l’offerta turistica. Oggi, gli alberghi annuali sono 450. I momenti critici sono i progetti rimasti al palo: la viabilità e vorrei aggiungere il senso collettivo dell’estetica. Abbiamo bisogno di un’urbanistica di qualità, attenta alla nostra vocazione turistica ed all’ambiente”.
Alessandro Rapone, direttore di Api: “La Camera di Commercio è un ente strategico. Forse il singolo imprenditore lo vede soltanto come un’entità burocratica, ma oltre a gestire l’anagrafe delle imprese, l’ente camerale si occupa anche di promozione economica del territorio. Nel decennio, lo ha interpretato in modo positivo, investendo sulle grandi infrastrutture (Fiera, Centro Agro-alimentare, Aeroporto,
Università). E’ giovane, con un presidente di forti relazioni a livello nazionale. La mia non è una critica ma una riflessione: ha scelto di investire nelle infrastrutture le risorse disponibili, che per definizione sono sempre limitate. E’ probabile che tra 10 anni, una volta superata la fase delle grandi infrastrutture, punti più alla promozione economica diretta sui vari mercati”.
Bugli: “In questa fase ha assolto il compito primario, quello delle infrastrutture. Senza tralasciare di aiutare l’impresa”
Gardenghi: “Finalmente ha liberato risorse economiche importanti destinandole alla nostra comunità. Cosa che non avveniva quando Rimini era insieme a Forlì-Cesena”
Aureli: “Siamo lieti che la Camera di Commercio di Rimini abbia raggiunto questo traguardo. In questi anni ha svolto un ruolo fondamentale”
Pari: “Ha stimolato la nostra economia con risultati positivi in un periodo difficile e di trasformazione della nostra economia. Attraverso le grandi infrastrutture”
Rapone: “E’ probabile che tra 10 anni, una volta costruite le infrastrutture, punti più alla promozione delle aziende sui mercati”
CURIOSITA’
Momento informale al Grand Hotel. Tutti i big della politica ed economia provinciale e regionale. Un menù con le eccellenze dell’enogastronomia regionale
E’ arrivato anche Errani
– Finalmente il territorio, la tipicità e la tradizione per accogliere la classe dirigente politica ed economica. Per il pranzo informale al Grand Hotel agli ospiti che hanno onorato Rimini è stato servito un pranzo con il meglio dell’enogastronomia regionale. Un pasto da mandare a memoria e da raccontare: culatello, tocchi di Parmigiano Reggiano, 4 primi (due in brodo), due secondi, dolci. Il tutto impreziosito da sette-otto vini (sempre nostrani). Un omaggio alla regione, con prodotti da Piacenza a Cattolica: dai fagioli al pesce azzurro.
In tanti sono scesi a Rimini per i 10 anni della Camera di Commercio ed i festeggiamenti dell’Unioncamere dell’Emilia Romagna. Tra i politici: Vasco Errani (presidente della Regione Emilia Romagna), Duccio Campagnoli (assessore regionale alle Attività produttive), Marco Lombardi e Gioenzo Renzi (consiglieri regionali), Nando Fabbri (presidente della Provincia di Rimini), Giampaolo Bettamio (sottosegretario agli Esteri), Zanlari (presidente dell’Unione Camere dell’Emilia Romagna).