– Trenta ettari di vigneti modello in colline assolate con vista mare adagiate a Misano Adriatico e San Clemente. Con l’ambizione di tirare fuori dalla terra vino dal bel colore, dai profumi intensi e persistenti (valicare il conto mentale fino a 7) e dai sapori che aiutano l’anima a gioire. In mezzo una cascina romagnola ristrutturata con portico esposto a sud-ovest dove degustare ed alzare la qualità della vita. Anche questa con vista sul lungo nastro blu, come direbbe Tonino Guerra.
L’ambizioso progetto è stato illustrato lo scorso 2 marzo al ristorante Forte Bill, San Clemente. Tra i presenti anche l’assessore provinciale all’Agricoltura, Mauro Morri. Che ha detto: “E’ un progetto pilota che ha più scopi: arricchisce l’economia provinciale, salvaguarda l’ambiente, promuove il territorio e fa turismo di un certo tipo; oltre al mare, al sole, alla spiaggia”.
Tutto è stato fatto al meglio: con il la gioia del cuore ed i pensieri della mente.
Ha detto Carlo Ammoniaci, il vice-presidente della Cooperativa Valbruna, la proprietaria: “Sono vigneti fatti con una metodologia particolare, che rispettano l’ambiente, il territorio, che danno spazio al turismo. In mezzo ai vigneti ci sono strade in terrabattuta dove si può andare a piedi, o a cavallo. Tre forme di allevamento, il classico cordone speronato, Guyot ed il Combi (due pareti), sono stati piantati Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot, Montepulciano. Dei quattro vitigni si sono utilizzati i cloni migliori. In pratica, sulle piante si sono innestate le selezioni migliori per ottenere una qualità eccellente.
La Cooperativa Valbruna è stata possibile grazie alla sensibilità della Fondazione Giuseppe Del Bianco (un illuminato possidente senza figli che lasciò molti poderi ai Comuni di Misano Adriatico e San Clemente), proprietaria dei terreni, che li ha concessi in affitto. Afferma Antonio Gaia, il presidente: “Credo che possa essere un progetto notevole sia per la nostra agricoltura, sia per il nostro turismo”.
Presidente Marcello Battarra, un appassionato non meno che esperto di vini, dietro la Valbruna ci sono 9 soci costitutori: il Consorzio Agrario, i Vivai Cooperativi Rauscedo, il Gruppo Cevico, Terre riminesi, Tanesini, Ctr (Conduzione terreni riminese), Ctr (Consorzio trasporti riviera), Società Cooperativa Gemmano e Società cooperativa di ingegneria.
L’avventura economica e culturale Valbruna dovrebbe dare una scossa anche all’enologia provinciale. Per certi versi fa da apripista. Se la sua idea dovesse funzionare, darà il la ad altre avventure e fare del Riminese una terra di vini di qualità in grado negli anni a venire di competere sia in Italia, sia fuori.