– “Volevo una casa in campagna, in Valconca, e mi condussero per ogni dove. Da una strada Morciano vidi, nello specchietto retrovisore, il colle. Me ne innamorai immediatamente, come avvenne con mia moglie”. Quel colle è Montefiore. Il signore è Angelo Carcano, lombardo di origine, romano per nascita, a Bologna da quando aveva 16 anni. E parenti sparsi in tutt’Italia.
Quasi sessant’anni, sposato, due figli, è uno dei maggiori avvocati italiani. Studio legale a Bologna nella centralissima via Zamboni, ha propaggini a Brescia, Roma, Cesena e Morciano di Romagna (associato a Pierluigi Autunno, una bella persona). L’arte (essenzialmente la pittura figurativa), la filatelia, la numismatica, i fiori, la cucina, il tennis e l’amicizia, le sue passioni. E’ uomo di sintesi. Dice: “L’importante è conoscere i fondamenti, poi le cose giungono da sé”. Vale per l’avvocatura, le piante, la cucina, la vita.
Insieme alla sua famiglia, arriva a Montefiore nell’87. Abitazione fermamente voluta con vista mare e Rocca, ha creato un autentico paradiso. E’ difficile trovare le parole per raccontare giardino e casa. E’ un universo di colori e profumi unico ed assoluto, con i quali si possono percorrere le strane profondità dell’anima. Tra il meglio che si possa trovare in Italia, nell’ettaro e mezzo pettinato con naturale e leggera sapienza trovano vita migliaia di piante e fiori: querce, pini, gerani, glicini, aceri, ibiscus, gelsomini, ortensie (molte varietà), azalee, robinie, lecci, allori… E tanti alberi da frutta.
E Carcano le ammira ed assapora, le piante, come autentiche opere d’arte, sempre diverse, sempre uniche. Tutte le sere d’estate, alle 19.30, in terrazza, il rito è una fetta di salame ed un bicchiere di vino: per impreziosire i tramonti.
“Sei anni fa chiesi al sindaco, Claudio Battazza, se potevo mettere giù dei fiori nel borgo di Montefiore; mi disse di no. Ho fatto la stessa proposta l’anno scorso al nuovo sindaco, Filippo Berselli, che mi ha dato carta bianca. Due settimane dopo arriva a Montefiore un bilico di piante. Tra queste 500 gerani, 200 oleandri, due melograni di circa 100 anni”.
E’ l’inizio di un progetto denominato “Fiori per Montefiore… da un’idea di Angelo Carcano”. Quest’anno l’avvocato ha pianificato e programmato come si conviene. Le piantine messe giù sono oltre 5.000. Il borgo va assolutamente visitato. E’ uno scenario insolito per un paese ciabattone come l’Italia che non riesce a vendere neppure più il turismo di cui è leader mondiale, figuriamoci le automobili o i computer, o qualche maglione.
Per certi versi Carcano rappresenta quella borghesia lombarda: conservatrice ed attenta alle novità. Quella che ha fondato il Fai (Fondo per l’ambiente italiano).
Ed i Carcano, casato nobiliare (amore e lavoro, il motto), radici nell’anno mille, hanno sfornato notai e romanzieri. E tirao su l’omonimo teatro a Milano.
Il babbo di Angelo, Gianfilippo (1913-1996), uomo di teatro (attore e critico per il quotidiano il Tempo), amico di Fellini e Emilio Greco, Mario Praz ed Antonio Carbonati, Sordi e Gassman, appartiene a tali antenati. Nella sua vita ha raccolto una notevole biblioteca teatrale, composta da migliaia di volumi e critiche. Angelo Carcano l’ha regalata al Comune di Montefiore Conca alla fine degli anni ’90. Ora, i libri si trovano nella Casa della Cultura, intitolata a Giovanni Spadolini; inaugurazione lo scorso 24 giugno. Insomma, Montefiore può vantare una specie di primato: una derlle maggiori biblioteche teatrali italiane.
Nello stesso giorno (minoranza di sinistra assente) Montefiore gli ha conferito la cittadinanza onoraria: pergamena e medaglione dello scultore Umberto Corsucci. Presenze di prestigio per l’occasione. Oltre a Berselli, vice-ministro alla Difesa e sindaco, Pierferdinando Casini (presidente della Camera), Francesco Valsecchi (presidente di Banco Posta).
“Una giornata magica per me – racconta Carcano -. Sono onorato della cittadinanza. E’ uno scambio di amorosi sensi. Ma va detto che nella vita si riesce se si fa squadra. L’operazione fiori è stata possibile grazie a Monica Pazzaglini e Vanni, i vivaisti, a Tommaso Martella, a Luciano Apropilei, rumeno, Dan, moldavo, Rama, albanese, Roberto Coiro ed i fratelli Angelo ed Antonio”.
Carcano ha altre idee per Montefiore. Produrre una serie di gadget per i turisti tutti legati a “Fiori per Montefiore”. Ed un ultimo desiderio: essere seppellito nel bel cimitero di Serbadone.