– Miglior fotografo di moda dell’anno nel ’98 in Norvegia. Miglior campagna pubblicitaria nella storia dell’agenzia americana Leo Burnett nello stesso anno. Questi i maggiori riconoscimenti raccolti dal cattolichino Massimo Leardini, emigrante privilegiato in Norvegia da una ventina d’anni, fotografo di moda e campagne pubblicitarie. Ha lavorato per le aziende più importanti della Scandinavia (la Sas, compagnia di bandiera, Volvo, Saab, Asics).
La sua è davvero una bella storia. Ragioniere, Leardini trova la propria strada poco più che ventenne: fare il fotografo. Alle spalle ha la passione per l’arte, il design ed una sensibilità per la visualità: “Cercare di creare cose mie da quello che vedo. Non sono un fotografo reporter”.
“Quando ho conosciuta la fotografia – racconta il cattolichino – ho capito subito che cosa fare; prima non avevo ancora scoperto chi ero”.
Inizia il mestiere; conosce una turista norvegese a Cattolica, Randi. Si innamorano e convolano a nozze. Restano pochi anni a Cattolica. La svolta arriva 17 anni fa: trasferimento in Norvegia con il proprio book con le foto più belle. Ad Oslo il suo primo mestiere è consegnare i giornali il mattino presto; nel frattempo va a conoscere molti fotografi che lo accolgono a braccia aperte. Leardini: “I norvegesi sono molto aperti, disponibili, sprovvisti della nostra furbizia. Mi vogliono prestare lo studio per le mie cose”.
Sul quotidiano che consegna, il cattolichino legge un annuncio economico: casa editrice cerca fotografo. Si presenta col proprio curriculum ed è subito assunto. “Dopo un anno e mezzo – ricorda Leardini – mi licenzio. Non era quello che volevo fare. Intendevo essere indipendente; lavorare nel campo della moda, della pubblicità. Rifletto: se resto qui devo mettere da parte le mie emozioni. Un amico mi dà la possibilità di utilizzare il suo studio, lo remunero con una percentuale del mio lavoro. Ci resto un anno; poi apro il mio studio. E subito le cose filano per il verso giusto”. Insomma le grandi aziende: Sas, Volvo, Saab, la giapponese Asics.
Nel ’94 fa la prima mostra. Arrivano i riconoscimenti ed il lavoro per agenzie americane, svizzere.
Un impegno di prestigio capita casualmente. E’ a New York per lavoro. Incoccia in un art director norvegese che lo invita a cena e dice: “Dobbiamo fare qualcosa insieme”. Leardini risponde che gli piacerebbe qualcosa di passionale. Nasce un viaggio in Argentina per catturare in uno scatto le emozioni del tango. Si fa un libro ed una mostra.
Due figli, Massimo Leardini ritorna a Cattolica almeno due volte l’anno: Natale e durante le vacanze estive. Dell’Italia gli manca la spontaneità e di realizzare le cose un secondo dopo il tempo massimo. In casa, in soggiorno, ha due sassi raccolti sotto il Monte. E’ stato appena chiamato ad essere il fotografo del prossimo film del regista americano Antony Lucero.
Il suo grande sogno nel cassetto è aprire un’officina culturale a Cattolica, dove farci, mostre, concerti, eventi: il richiamo della foresta.