– Dopo la serata dello scorso 10 dicembre tenutasi a Morciano alla Sala Lavatoio, per la presentazione del mio libro di Poesie “Diciannove versi d’amore e una rosa” (Raffaelli Editore), mi sento di esternare alcune personali riflessioni.
La serata è stata personalmente indimenticabile, non solo perché vi è stata numerosissima partecipazione di pubblico (circa 170 persone), ma perché ho provato delle emozioni intense, rare e tutti gli sforzi organizzativi sono stati pienamente ripagati da ciò.
Ma la cosa che reputo più importante in assoluto è che, come mi è stato riferito da quasi la totalità degli amici presenti, le persone che hanno partecipato alla serata hanno vissuto e rivissuto delle emozioni forti, sono state sospinte dalla forza della musica, del canto, della recitazione teatrale, delle poesie a riflettere, a vivere dei sentimenti, a comprendere la intima profondità dell’essere umano quando si spoglia dei pregiudizi, delle armature, delle maschere e cerca di essere se stesso.
Tutto questo ha coinvolto anche me e ci sono stati tanti momenti in cui vi era come un alone di nebbia magnetica che riempiva la sala e avvolgeva i musicisti, gli attori, gli spettatori tutti insieme, in simbiosi, in un unico stupendo coinvolgimento emozionale.
Grazie a questa serata mi sono sentito più ricco interiormente e la mia gratificazione è sapere, consapevolmente, che anche per tante persone vi è stato questo grande arricchimento.
La poesia fra tutte le forme artistiche è, forse, la più potente, poiché è in grado di scavare e di incidere profondamente nell’animo umano, di farlo essere onesto, sincero, nudo di fronte a se stessi ed agli altri, di renderci tutti migliori nella quotidiana lotta contro la materialità.
La poesia è per me il modo per dialogare con me stesso, per ricercare le emozioni e fissarle con le parole, per non disperdere il patrimonio di sentimenti che pervade la nostra esistenza, per esplorare e scoprire il vero senso della vita.
E’ altresì il modo di comunicare con gli altri, di fornire lo spunto per far rivivere alle persone le loro emozioni o farne provare di nuove, di suscitare delle riflessioni o degli stimoli per delle valutazioni sui valori della vita.
A distanza di circa un mese dall’evento, sto continuando a scrivere poesie per l’auspicato secondo libro, ma questa è una cosa che mi interessa molto meno rispetto alla possibilità di promuovere la poesia e quindi tutto quanto è ad essa connessa, tra le persone che hanno scritto versi ma li tengono da anni nel cassetto e quelle che vorrebbero saperne di più ma non hanno la possibilità di confrontarsi, a quelle che non hanno nessuna particolare idea di cosa sia la poesia, ma ne sono incuriositi.
Mi piace pensare che è stato gettato un piccolo sasso nello stagno della facile indifferenza, sta ora in noi muovere la sensibilità culturale delle persone creando iniziative, fornendo informazioni e facendo partecipare la gente alla ricerca della poesia.
C’è necessità di poeti e di poesia anche e soprattutto in questo difficile momento della nostra civiltà.
Per questo motivo mi voglio adoperare per promuovere incontri, letture, dibattiti inerenti la poesia.
Una piccola iniziativa che mi sento di proporre, poiché ne avverto la forte esigenza, è di organizzare, anche con l’ausilio di Enti pubblici, un “Festival del Poeta sconosciuto “, con un concorso di poesie inedite riservato a tutti i residenti della Valconca o della Provincia di Rimini, divisa in due sezioni : coloro che non hanno mai pubblicato un libro di poesie e coloro che hanno pubblicato solo un libro di poesie. Durante la serata della premiazione, prima della premiazione stessa, verranno lette in pubblico molte poesie scelta tra le migliori 30 o 50 pervenute, per dare un minimo di gratificazione ed incentivo a tutti.
Da ultimo ma non per ultimo, sono stato fiero e gratificato di aver collaborato con tanti amici quali Valter Raffaelli, Stefano Marzi, Giovanni Cioria, Bruno Baffoni, Michelangelo Baffoni e di aver collaborato con nuovi amici quali Thomas Otto Zinzi e Giuliano Volpinari che tutti insieme ringrazio e con i quali si auspicano future collaborazioni.
di Giuliano Cardellini