La Margherita è tornata nel governo della Provincia. Uscita con le ossa rotte alle elezioni amministrative dello scorso giugno, si era presa, ufficialmente, un momento di riflessione, restando fuori dalla stanza dei bottoni del Riminese, per un gioco di equilibri tutti interni. E’ rientrata nella squadra di Nando Fabbri con le vacanze di Natale.
Il nuovo ingresso in giunta è con Maurizio Taormina, al quale Fabbri ha affidato la vice-presidenza e gli assessorati alla Formazione, Scuola e Lavoro. Un uomo Taormina che quando arriva in ritardo si scusa, non solo per cortesia. Dati i tempi, non proprio robettina. Anzi.
Quarantadue anni, sposato, un figlio, origini siciliane (di Palermo), vive a Rimini da 20 anni; e riminese è la consorte. Ha una miriade di passioni: il mare (“senza il cui orizzonte non saprei vivere”), il cinema, letture (un onnivoro), la scrittura (mette giù poesie e racconti brevi). Molto attivo, fin da ragazzo, nel volontariato; in gennaio è partito, con altri 12 amici per una missione in Tanzania di una ventina di giorni. L’affezione per la politica gliel’hanno trasmesso i Gesuiti, presso i quali ha studitao. Ricorda: “Pensano, i Gesuiti, la politica come scienza dello Stato”. Passione coltivata fino all’Università per trasferirla poi nella piazza dell’impegno-scontro di idee e non solo.
Politico di vertice, è partito dai movimenti. Negli anni ottanta Taormina ha animato il Movimento per la Pace. A Rimini è stato uno dei promotori di “Salviamo Rimini”, che nacque per aprire riflessoni sul Prg (Piano regolatore generale) disegnato da Leonardo Benevolo. E su questa base fu costruita Città Aperta (insieme ad Arrigo Albini fu uno dei coordinatori del movimento), che si presentò alle elezioni riminesi del ’95; ottenne un risultato importante: il 5 per cento. Il suo primo incarico amministrativo è con quel fuoriclasse di Giuseppe Chicchi. Sindaco di Rimini lo chiama come assessore. Taormina a livello nazionale segue la strada di Prodi. Cinque anni fa, come Lista Asinello, sostiene Nando Fabbri. Grazie al bottino elettorale diventa vice-presidente della Provincia.
Questo il suo pensiero forte: “Il Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale) è uno strumento straordinario, ma dovrà ribadire alcune questioni: la salvaguardia dei beni ambientali. Si è sempre parlato di sostenibiltià ambientale, invece dobbiamo soffermarci sulla sostenibilità umana. Altro punto: il nostro territorio deve cooperare competendo. Con il sostegno all’infanzia che diventa un forte sostegno alla famiglia”.