Per una persona di cultura cattolica sarebbe: non fare agli altri quello che vorresti che gli altri non facessero a te.
E pensare ad una società diversa, migliore, dagli orizzonti alti e civili, sarebbe la riflessione di un bell’uomo di cultura laica.
L’economista Carlo Cipolla ha avuto una bella vita. Fiorentino, colto, ironico, ha insegnato Storia economica a Berkeley University (Stati Uniti) e scritto molti libri di successo. In quello più leggero, “Allegro ma non troppo”, divide gli uomini in quattro categorie: gli stupidi, i banditi, gli sprovveduti e gli intelligenti.
Gli stupidi sono coloro che con le proprie azioni fanno del male a sé ed agli altri.
I banditi appartengono alle categoria del bene per sé ed il male per gli altri.
Gli sprovveduti, invece, attraverso le loro azioni, combinano bene il male per sé e per gli altri.
Gli intelligenti sono gli esseri umani che con i propri atti costruiscono il bene per sé e per gli altri.
Il pubblico si dovrebbe battere per il bene comune: fare gli interessi del cittadino, delle imprese, della comunità.
Attraverso i propri atti amministrativi dovrebbe premiare chi lavora e produce e non chi ha delle rendite di retaggio medievale. E’ vero che il prezzo di un bene è l’equilibrio tra la domanda (in quanti lo vogliono) e l’offerta (quale quantità ce n’è) ma che i costi delle abitazioni sia lasciato al mercato, con la politica che apparentemente se ne disinteressa, non è etico. Il professor Stefano Zamagni afferma che la rendita è un cancro.