– Se il turismo di Riccione barcolla per incapacità innovative e sotto i colpi della concorrenza, tante aziende partite in un sottoscala in 20 anni hanno raggiunto risultati di pregio. Alcune sono leader a livello nazionale, con qualcuna che esporta in tutt’Europa.
Una delle memorie storiche di questa crescita è Massimiliano Zani, da 21 anni segretario della Cna di Riccione, l’associazione che ha 580 iscritti su un totale di 1.280 imprese artigiane della città.
“In pochi lo sanno – racconta Zani – ma il primo modello di zona artigiana pianificata nella provincia di Rimini nasce a Riccione nel lontano ’76. Il Comune di Riccione è il proprietario di un terreno che decide di frammentare in 20 lotti. La terra artigianale, per paura di restare invenduta, viene ceduta a 3.000 lire al metro quadrato, meno del valore di quella agricola”.
Le prime imprese a trasferirsi sono legate ai servizi: meccanico, lavanderia, tipografia, giostraio. L’unica azienda di produzione è quella dei Fratelli Rossi.
“I primi – continua Zani – si insediano con paura. Ma ben presto si rendono conto dei vantaggi: si lavora meglio sia sulla qualità, sia sulla quantità. Ricordo anche che le aziendine mano mano che crescevano avevano la necessità degli impiegati. Allora, il sentire comune era: si spreca. Poi tutti hanno capito che una buona amministrazione aiuta e che l’artigiano non può perdere tempo con le scartoffie”.
E con Zani si fa una passeggiata per la zona artigianale di Riccione per raccontare le aziende che più sono si sono irrobustite negli ultimi anni.
Cap
All’inizio sono tre bravi ragazzi che lavorano nel negozio sotto casa. Ora, nel loro settore, cambio pneumatici, sono leader a livello provinciale. Con tanti camionisti che giungono da fuori regioni per almeno tre fattori: il cambio gomme in un’ora, la qualità dell’assistenza ed un prezzo onesto.
Vorpa
Esportano in tutt’Europa i bulloni che producono; il loro migliore mercato è quello tedesco. Un gioiellino di azienda, dove tutto è robotizzato, con gli addetti che non devono fare altro che controllare le macchine a controllo numerico. Una quarantina di dipendenti, i fondatori sono i fratelli Luigi ed Augusto Vorabbi. I due hanno lasciato il testimone ai figli, anche se Luigi, 79 anni, spesso si fa vedere in azienda. E nonostante l’età non manca mai ai direttivi della Cna di Riccione.
Eurocom
Un’altra bella azienda è l’Eurocom di Cesare Migani. Impiega una sessantina di persone in tutt’Italia. Si occupa di telefonia.
Fonderia Artigiana
La Fonderia Artigiana di Sesto Peri, specializzata in leghe leggere, è una delle primedonne produttive di Riccione. Ha appena messo a segno una collaborazione con la Yamaha, alla quale venderà 600.000 marmitte. Impiega una trentina di persone; vent’anni fa erano in 6-7.
Jolly Neon
Un’altra bella realtà riccionese che riesce ad essere leader a livello nazionale non ci sono dubbi è la Jolly Neon di Felice Lo Conte. Come si può intuire dal nome, produce insegne al neon. Impiega una trentina di addetti.
Fratelli Di Giuli
Venti anni fa i fratelli erano anche gli unici dipendenti. Oggi, i dipendenti sono una ventina. Operano nel settore metalmeccanico come terzisti per aziende che producono macchine per il legno.
Manta
Il tour produttivo a Riccione si chiude con la Manta, frantumazione di detriti, costruttori di strade e di opere di urbanizzazioni. Titolari Luciano ed Anteo Mangani avevano l’attività nella zona ex Fornace a Riccione pieno centro. Invitati a trasferirsi a Raibano anche loro in 20 anni dal nulla hanno messo in piedi una realtà forte di una quarantina di dipendenti.
“Oggi – chiude la sua riflessione Zani – un artigiano è un imprenditore vero. Nel senso che oltre che pensare e fare è dotato anche del senso dell’organizzazione e la capacità di andare sui mercati e proporre le proprie capacità. Hanno forte il senso dell’innovazione, altrimenti le loro storie le andrebbero a raccontare a qualcun altro”.