– Finisce in tribunale e nelle ragioni personali lo scontro “politico” all’interno di Rifondazione comunista riccionese. Giuseppe Massari, consigliere comunale eletto nelle file di Rifondazione e Dorian Stacchini, assessore sempre in quota Rifondazione, hanno lasciato il partito per approdare sui lidi dei cugini dei Comunisti italiani lo scorso 1° ottobre. “Non nei Ds – dice Massari – che sono socialdemocratici. Continueremo a lavorare per il sociale. Quello che ci sarà, lo deciderà il tribunale. Vuol dire che sono partite le querele. Tra noi non c’era un problema politico; c’era qualcosa d’altro. Le regole si stabiliscono prima e valgono per tutti. Non sono un poltronista; rimasi il mandato 3 giorni dopo il voto; forse qualcun altro ambisce a qualcosa.”.
– Non è facile riuscire a districarsi tra le vicende che da più di un anno hanno dilaniato il circolo riccionese di Rifondazione Comunista.
L’inizio dello scontro interno si può collocare a partire dalle amministrative del giugno 2004. Il partito, dopo un decennio di opposizione, decide di entrare nella maggioranza di centro sinistra. Dorian Stacchini, segretario da sempre, diventa assessore al personale, mentre Giuseppe Massari, personaggio piuttosto in ombra, a sorpresa, viene eletto consigliere. Molti nel partito, cominciano a manifestare una certa preoccupazione. Massari è considerato molto vicino ai Ds, il rischio, per il Pec, è di andare incontro ad una legislatura appiattita sull’amministrazione di centro sinistra. I primi contrasti non si fanno attendere, nel giro di pochi mesi Dorian Stacchini, per incompatibilità statutarie, è costretto a dare le dimissioni da segretario di circolo, al suo posto viene eletta Wilma Del Bianco, la combattiva ex consigliera comunale che per un decennio ha portato avanti nel palazzo una intransigente e coerente opposizione.
Tra la linea morbida del gruppo consigliare del partito e quella dura della sua segretaria e del direttivo si annunciano scintille. Infatti cominciano ad arrivare i primi ricorsi ai collegi disciplinari del partito. Stacchini e Massari vengono accusati di decidere ed agire in proprio, senza passare per il direttivo del partito.
Vengono comminate delle sospensioni disciplinari, poi annullate. Ma lo scontro è solo rinviato, infatti per metà gennaio 2005, è previsto il congresso del circolo e tutti si preparano alla resa dei conti. Vince, con il 47% dei voti, la mozione Malabarba sostenuta dalla Del Bianco e dal neosegretario Sergio Vollono, i bertinottiani capeggiati da Massari si attestano al 39 % ed infine i grassiani di Stacchini al 14%.
Per qualche mese sembra che i contrasti si siano sopiti, ma poi un nuovo colpo di scena: a fine giugno la Del Bianco annuncia alla stampa la sua uscita da Rifondazione Comunista. I motivi verranno chiariti in successivi interventi sui giornali, nel frattempo una vicenda locale evidenzia la spaccatura del partito. Daniele Imola, sindaco di Riccione, inaugura Villa Mussolini, tra le polemiche e le manifestazioni di protesta. Viene accusato dal segretario di Rifondazione di aver celebrato il fascismo invitando il figlio del duce e un drappello di camicie nere. Vollono chiede l’uscita di Rifondazione dalla maggioranza. Ma Stacchini e Massari si oppongono. Il braccio di ferro si protrae fino ai primi di agosto, quando alcuni giornali pubblicano alcune rivelazioni scottanti sulla condotta dei due amministratori. Si preannuncia per settembre un’assemblea degli iscritti che dovrà pronunciarsi sulla presenza di Rifondazione in giunta. Ma Stacchini e Massari spiazzano tutti comunicando la loro uscita da Rifondazione. E’ l’epilogo, il partito si lecca le ferite e cerca faticosamente di riprendersi. Ai primi di settembre viene convocata l’assemblea degli iscritti che approva l’uscita di Rifondazione dalla giunta Imola. Vengono ricostituiti gli organismi dirigenti e una nuova segreteria. Le ultime isolate polemiche sono sollevate solo da qualche singolo di area bertinottiana. Ma complessivamente il partito appare avviarsi verso una nuova fase di ricomposizione. C’è voglia tra i militanti di tornare a far politica dall’opposizione, di guardare al futuro.”Non vogliamo escludere nessuno dichiara in un comunicato la nuova segreteria del partito siamo aperti all’apporto di tutti coloro che vogliano dedicarsi alla politica attiva e disinteressata”. Rifondazione Comunista a Riccione si lascia alle spalle un anno vissuto pericolosamente.
Zelda