– Una vera e propria rivoluzione in casa di Rifondazione comunista lo scorso 18 marzo. E’ cambiato il segretario ed è stato eletto con i voti della minoranza. Ma andiamo con ordine.
Rifondazione comunista di Misano va a congresso lo scorso febbraio. Sandro Pizzagalli, consigliere provinciale e segretario, porta avanti la mozione di Gigi Malabarba, la quale vuole l’alleanza elettorale a sinistra ma bisogna restare fuori dal governo.
Pizzagalli, riceve attestati di stima, ma si dimette. I voti congressuali eleggono il direttivo: 5 alla maggioranza (vicino a Bertinotti) e 4 alla minoranza. L’organo deve scegliere il segretario. Due i candidati entrambi della maggioranza: Marco Bordoni ed Elio Bassetto. Bordoni ottiene 4 suffragi; Bassetto 5 (il suo, più i 4 della minoranza). La forza della democrazia?
Lei è stato eletto con i voti della minoranza, che cosa dice?
“No. Il congresso determina le mozioni. Finito il congresso c’è una linea di partito e vale il principio della maggioranza. A livello locale ripropongo la strada già fatta. Tiraferri dice che il partito si è spostato più a sinistra; si dice anche che hanno vinto quelli dei centri sociali. Non è vero; io sono molto critico. Così rischiamo di fare gli stessi errori del Pci negli anni ’70. Noi nei movimenti non vogliamo essere egemonici. Va detto che Rifondazione ha partecipato al Giubileo del 2000”.
Quarantatré anni, sposato, due figli, passioni per l’informatica e la politica, la musica e le letture, Bassetto è un milanese che abita a Misano da 15 anni; veniva a Misano, come turista, fin da bambino. La sua storia politica inizia a 13 anni con Potere operaio; con la crescita si avvicina alle idee di Trotzski ed alla sua rivoluzione permanente.
Poi c’è l’adesione alla Quarta internazionale ed alla Lega comunista rivoluzionaria. Dopo il militare inizia a lavorare per associazioni non governative. Undici anni fa nelle file di Rifondazione venne eletto consigliere provinciale.
Che cosa significa essere trotskista?
“E’ una cultura personale; non sono bertinottiano. E tra le varie nozioni al nostro interno non ci sono molte differenze”.
Con lei cambierà qualcosa nella politica di Rifondazione misanese?
“Nulla nella nostra posizione politica. Non abbiamo preconcetti sugli accordi. Accordi che si fanno sui programmi e non una settimana prima delle elezioni. Tra noi e Ds ci sono differenze profonde”.
Quale giudizio su questa amministrazione comunale?
“Non ha idea di nulla. Ci vogliono scuole, edilizia popolare, altro che portare gli abitanti a 15.000. Inoltre, come si sta comportando adesso non va bene. Ad esempio l’assessore al Commercio Bellettini dice che ha idee sul settore ma non le dice. Credo che il sindaco Magnani sia una gran persona, ma non posso ancora dare giudizi sul suo operato. E’ ancora presto”.
Non è paradossale che in Provincia e Regione siete nel centrosinistra ed a Misano all’opposizione?
“In Provincia siamo andati con loro sul programma; a Misano non è stato possibile. Non ci siamo trovati sul rapporto pubblico-privato e sulle scuole”.
Il direttivo di Rifondazione: Elio Bassetto, Sandro Pizzagalli, Ketty Ronchi, Valerio Bertuccioli, Marco Bordoni, Luca, Claudia, Pino, Adriana
L’OPINIONE
Rifondazione come un altro partito
– L’elezione di Elio Bassetto alla segreteria ha detto che Rifondazione comunista è un partito dal confronto serrato, un vero classico. Un certo stile avrebbe voluto che la maggioranza del direttivo indicasse il proprio segretario. Invece, l’uomo guida, è stato scelto dalla minoranza, con una strana alleanza: un voto della maggioranza. Il risultato sfilaccerà e lacererà i rapporti all’interno, con conseguenze facili da immaginare quanto imprevedibili. E’ vero che in democrazia i voti si contano, ma non sono sufficienti.