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Rimini non può decidere per noi

Redazione di Redazione
11 Luglio 2005
in L'inchiesta
Tempo di lettura : 3 minuti necessari
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– Neppure fossero avversari politici. Neppure fossero nemici. “Gli altri non possono decidere per noi”. “Tale situazione non è più tollerabile”. “Va fatta chiarezza sul rapporto tra la Valconca e le altre parti del territorio”. “L’unico che ha proposto qualcosa in Valconca è Massimo Pierpaolini e non è neppure dei nostri”.
Tutto questo ed altro ancora è stato detto lo scorso 23 maggio a Morciano, dove una trentina di dirigenti dei Ds si sono incontrati; tra loro 3 sindaci (Luciano Colombari, Luigino Casadei e Cristian d’Andrea).
Il grande orchestratore di questa levata contro la politica dei Ds provinciale e della Provincia di Rimini è Claudio Battazza, già sindaco di Montefiore, segretario Ds della Valconca.
A chi domanda che cosa c’è in questo quaderno di vertenze, risponde: “Intanto, c’è un principio: noi vogliamo partecipare alle elaborazioni dei progetti ed alla loro gestione per lo sviluppo dell’intero territorio, Valconca compresa”.
“Uno – continua Battazza, affondando il suo speciale coltello – gli altri non possono decidere il nostro futuro. Purtroppo la Valconca è penalizzata. Tale situazione non è più tollerabile. L’unico rappresentante provinciale ad aver levato gli scudi in suo difesa è Massimo Pierpaolini e non è neppure dei nostri. I Ds della vallata hanno idee chiare e progettualità; solo che non trovano spazio né nei dibattiti, né nelle amministrazioni. Va anche detto, che il partito non svolge più la funzione principale del suo essere: sviluppare le idee; tutto viene svolto al suo di fuori”.
“Addirittura – argomenta il segretario della Valconca – la direzione provinciale aveva riconosciuto la nostra emarginazione. Che ci volevano maggiori attenzioni. Ma alla prova dei fatti siamo stati emarginati ancora di più. Credo che da noi ci siano le capacità e l’esperienza da portare in un consesso ben più ampio. Bisognerà contrattare questo stare insieme”.
Incalza Battazza: “Dobbiamo riprendere la riflessione sullo sviluppo reale del turismo nell’entroterra. Non è più possibile riconoscerci risorse minime per farci stare zitti; ma ci vogliono quelle necessarie. Al momento si vive un forte rallentamento. Altro punto forte è il Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale). Se da un lato è condivisibile, dall’altra mancano le riflessioni sulla finanza e sullo sviluppo edilizio. Se non si trovano soluzioni, le piccole amministrazioni sono in seria difficoltà”.
Categorico, secco, Sandro Pizzagalli, consigliere provinciale di Rifondazione comunista. Dice: “La Provincia ha completamente dimenticato la Valconca”.
Di pareri meno taglienti gli amministratori della vallata. Cristian D’Andrea, Ds, sindaco di San Clemente: “Sono d’accordo con il pensiero del segretario Claudio Battazza. Condivido il suo discorso in direzione. Quanto a progettualità e realizzazioni Valconca e Valmarecchia sono alquanto dimenticate. E credo che sia giusto affrontare tali temi con la nostra direzione provinciale. Ci vuole un gruppo di lavoro con la cosiddetta lista della spesa: secondo stralcio degli Insediamenti Malatestiani ed altre opere, ad esempio. Lanciare segnali per ricevere attenzioni è un nostro dovere verso la comunità che amministriamo. E’ vero nei 15 comuni dell’entroterra, negli ultimi anni, sono state fatte opere visibili, ma per completare il percorso avremmo bisogno almeno di altri 8 milioni di euro. Non è possibile venirci a parlare solo della centrale di Raibano, mentre dall’altra parte della provincia costruiscono la Fiera ed il Centro agroalimentare. Pronti al dialogo, ma avanzando le nostre ragioni”.
Luigino Casadei, Ds, sindaco di Mondaino: “Affermare che queste terre siano state dimenticate mi sembra un’esagerazione. Ci sono i numeri a testimoniare che non è vero. Grazie agli Insediamenti Malatestiani, Terre Malatestiane e Montefeltro, Obiettivo 2 e Programmi d’Area sono stati investiti una montagna di miliardi. E’ vero che è stato fatto molto, ma non vogliamo assolutamente tornare indietro. Valconca e Valmarecchia vanno coinvolte nella gestione delle risorse, portando avanti i progetti partiti”.

LA FRASE

Battazza: “La direzione provinciale aveva riconosciuto la nostra emarginazione. Che ci volevano maggiori attenzioni.
Ma alla prova dei fatti siamo stati emarginati ancora di più”

Pizzagalli, consigliere provinciale di Rifondazione: “La Provincia ha completamente dimenticato la Valconca”

D’Andrea: “Condivido il discorso di Battazza in direzione. Quanto a progettualità e realizzazioni Valconca e Valmarecchia sono alquanto dimenticate”

L’ALTRA VERSIONE

Pala: “Forse qualche sindaco si piange troppo addosso”

“Pensiero del primo cittadino di Montecolombo”

– Dino Pala, cesellatore di zolle (così venivano chiamati gli studenti di Agraria), sindaco di Montecolombo, rompe il lamento. Dice: “Non mi sento affatto di dire che la Provincia abbia abbandonato la Valconca. Forse qualche sindaco si piange addosso, ma non credo che le cose stiano così. Negli ultimi anni c’è stata una buona attenzione della Provincia verso i nostri territori. Certo che la strada è da perseguire. Il mio Comune ogniqualvolta ha avuto bisogno della Provincia è stato accontentato. Penso ai danni provocati dalle piogge, dalla neve dello scorso inverno. La Provincia non può soltanto pensare al piccolo intervento, ma avere una visione complessiva. Alcune posizioni sono più dettate dal campanilismo, che mano mano che ci si inoltra nell’entroterra aumenta”.

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