– Spostando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia: Sida = Aids la paura è immensa.
Perciò non se ne parla.
Le promesse di Giovanni sono state mantenute. Due case e due mucche; il sacerdote ha benedetto.
L’acqua santa in tenerissime bottigliette di birra è per i battesimi. In secchielli da muratore con aspersione ampia del pennello da imbianchino per i momenti sociali, appunto.
Povertà pulitissima: si spazza con rami di salice selvatico. Si lava tenendo in conto ogni goccia d’acqua. Le adozioni sono “rinascite”. Matrimoni, funerali, e …vecchi soli, come a Milano.
Per studiare, attraverso i Sacerdoti, tutti Afrikaner, si cerca un mecenate. E lo si trova pure!
Una miseria che fa ammalare solo a vederla. Un medico guadagna 80 euro al mese. All’ospedale si deve pagare tutto: il letto, le medicine, le trasfusioni, l’anestesia. Però, per chi ci arriva, l’intervento è gratis.
Agricoltura da sussistenza. Piove, piove, piove come in un film di Kurosawa, poi, improvvisamente è come se non fosse mai piovuto da secoli. Allora i bambini e le donne vanno a prendere l’acqua nei pochi pozzi di raccolta. Una processione che ha qualcosa di mistico: solo perché c’è, l’acqua è benedetta.
Che ci stanno a fare i posti di blocco? Perché un sesto della popolazione è in divisa? Non esiste un giornale.
L’unico canale televisivo dice sciocchezze di Stato. Un ottimo lavoro è fare il taxista in bicicletta: la corsa minima è ben: 0,0001… euro.
Gli “sporchi bianchi” stanno nel Palazzo: è l’Onu. E costruiscono i loro privilegi sul dolore del mondo, come facciamo tutti d’altronde. Ogni tanto qualcuno perde la testa e senza un perché, in un’ora qualsiasi prenderà a botte un bianco di passaggio. Che incassa: un po’ per la sorpresa, un po’ per la cattiva coscienza… un po’ perché in generale le prende sempre chi non le merita.
Tbc e qualche bambino macrocefalo, che per “fortuna” muore presto. Nell’indifferenza generale? No, le lacrime sono acqua, perciò preziose perle da cassaforte, per tragedie più grandi. Il lago Tanganica racconta ben altro nella lingua Kirundi, solo i cuori dell’Africa nera sanno capire e distinguere.
Comunque le suore sono bravissime: due case e mense quotidiane, distinte in: mensa sul posto e di rifornimenti (riso, cereali e legumi) da portare a casa.
Stabili sono 83 bambini: chi ha 5 anni è già grande perciò aiuta i “piccoli” a mangiare.
Tettarelle e vasino in batteria. Flebo e vaccinazioni idem.
Si lavora giorno e notte. Notte e giorno si deve essere disponibili ad un andirivieni di rifugiati e di poveri in canna, per i quali è già un lusso fermarsi.
Adesso, però, negli occhi di Giovanni c’è la stessa angoscia di Gino Strada e di Tiziana Ferrario. E’ lo sguardo di chi sa vedere ben oltre. E’ lo sguardo del vento – che non conosce frontiere – nello stupore di vederne sorgere in continuazione di nuove…
I 10.000 euro sono stati consegnati alle Suore di Madre Teresa di Calcutta che, con Giovanni, ringraziano. Tutti. Nello specifico: i sacerdoti di Riccione, Misano, Miramare, il Comitato Cittadino di Solidarietà del Comune di Misano.
di Carla Chiara