– San Biagio è il patrono della città. Si celebra il 3 febbraio a Misano Monte con una messa. Per una serie di ragioni poco ragionevoli il santo non è mai stato onorato dalla comunità. Non è sentito.
Ma andiamo a vedere chi è stato storicamente questo santo. Armeno di Sebaste, Biagio era un medico diventato vescovo della sua città. Visse a cavallo del 300. Nel 316 per la sua fede venne ucciso dai pagani. Tra i tanti miracoli, quello più ricordato è il salvataggio di un ragazzo che stava per soffocare per una lisca che gli si era conficcata nella gola. Per questa ragione San Biagio è il protettore della gola.
E’ molto probabile che San Biagio sia il patrono di Misano dal 1511, anno in cui la cittadina fu elevata al rango di comune. Prima il santo patrono era Sant’Erasmo. Lo storico Adimari chiama la chiesa, “San Biagio”. Tuttavia, per molti misanesi, su impulso di don Domenico Cenni, la chiesa è intitolata ad entrambi i santi.
Notizie su Sant’Erasmo. La leggenda lo vuole vescovo di Siria del III secolo, torturato durante le persecuzioni di Diocleziano e portato da un angelo in Italia, presso il lago Lucrino, dove venne nuovamente torturato e condotto a Formia, dove morì nel 303.
In realtà Erasmo è originario di Formia ed il suo culto è diffusissimo in tutta Europa. E’ protettore dei tornitori, delle donne partorienti e di tutti i malati intestinali, perché secondo la leggenda le sue viscere furono estratte e girate intorno ad un argano. A Napoli invece S. Erasmo è protettore dei marinai ed anche in Europa ricorre l’idea del Santo associato al mare.
La chiesa di Misano Monte è un autentico tesoro: sia per l’architettura, sia per le opere d’arte che conserva. Le origini dell’edificio sono antichissime. In una pergamena si ha testimonianza della sua esistenza già nel 997 (“Le carte ravennati anteriori al mille ricordano tre Pievi della Valconca: San Gregorio in Conca, Sant’Erasmo di Misano e Sant’Andrea in Casarola”). L’attuale struttura fu costruita tra il 1852 ed il 1867. Mentre il campanile è del 1893, quando era parroco don Antonio Bacchini. L’esterno è impreziosito da un bel pronao di 4 colonne. Il capolavoro all’interno è un bel Cristo ligneo di scuola incerta (o dalmata o tedesca). L’abside è delimitato da una bella balaustra di marmo. L’altare è dominato da una tela del ‘600 che reca la Vergine con Bambino, con San Pietro e San Paolo in adorazione, due angeli e più in basso San Biagio e Sant’Erasmo. Vicino all’altare anche un bel fonte battesimale del 1571. Sopra il portone d’ingresso c’è un organo a canne che aspetta il restauro così come tutta la chiesa.