La piazza del papa… – Non il nostro giornale, ma quella dell’Unità: in questo momento è al centro di forti polemiche tra chi vorrebbe che fosse intitolata a papa Giovanni Paolo II e chi invece vorrebbe intitolare una via o una piazza, ma non piazza Unità. Travolti dall’emozione, per molti vera, per altri frutto dell’esposizione mediatica della fase finale della malattia e della morte, parrocchie e associazioni cattoliche hanno lanciato una petizione con la proposta in questione, d’altra parte con il funerale era iniziato il processo popolare di santificazione. La proposta ha subito trovato nella Margherita uno sponsor politico di rilievo, tanto che presenterà un ordine del giorno in Consiglio comunale per il nuovo nome della piazza. Ha sorpreso la posizione del sindaco Imola, che si è subito schierato a favore di questa proposta, facendo arrabbiare, e non poco, i partiti della coalizione, tra cui soprattutto il suo. Frutto della elezione diretta del sindaco, dove bisogna trovare il modo per piacere a tutti, questo è il pensiero di molti che hanno criticato la posizione di Imola. Piazza Unità d’Italia, perché mettere in discussione questo simbolo di unità nazionale? Ci saranno altri posti degni per ricordare il papa. In questa discussione c’è anche chi è critico con la proposta stessa, a prescindere dalla via o dalla piazza; Giovanni Paolo II ha lasciato delle contraddizioni evidenti, pacifista ma capace di condannare solo alcune dittature, ecumenico con le altre chiese, poco tollerante all’interno della propria.
RicC1one… – I pro all’operazione che Riccione ha promosso con Citroën: grande visibilità su tutti i media, soldi freschi, operazione simpatia, rilancio in grande stile per una città che negli ultimi anni si è promossa con risultati discutibili. Quando si parla di una scelta del genere, vuol dire che l’operazione ha raggiunto l’obiettivo, il cambio della cartellonistica stradale e gli allestimenti in piazzale Roma e nel sottopasso di via Ceccarini, i mega manifesti sono indubbiamente accattivanti e anche piacevoli, considerando la vocazione turistica della città.
I contro dell’operazione: riporto la riflessione di un riccionese doc. L’operazione Ricc1one Citroen, promossa come una brillante operazione di comarketing, evidenzia come la politica sia sempre più asservita all’economia. I nuovi cartelli stradali, i manifesti, gli spot commerciali, rafforzeranno l’idea di una città che per migliorare le proprie performance economiche ha storpiato il proprio nome per pubblicizzare un’automobile, il simbolo stesso dei prodotti di consumo. La svendita del nome di una città rende vano il lavoro dei tanti che dedicarono e dedicano con passione il loro tempo alla ricostruzione di un’identità, che un frettoloso sviluppo senza progresso ha cancellato. A questi s’aggiungono tutti quelli che s’impegnano quotidianamente con passione nel sociale, nell’educazione, nelle arti e che faticosamente cercano di opporsi alla monocultura del profitto.