Casinò… – A caval donato non si guarda in bocca, ma se il dono proviene da un’attività moralmente discutibile come il gioco d’azzardo, che solidarietà è? Oppure non è che per aprire un casinò in deroga alle leggi nazionali occorra dare una pennellata di solidarietà? A queste domande molti cittadini si sono dati delle risposte e quello che emerge è che la città è in ogni caso divisa, chi a favore e chi contro il casinò. Comunque a poche persone è piaciuto l’abbinamento casinò e solidarietà; il gioco d’azzardo produce guasti sociali, quei guasti per i quali sono necessari avere poi dei servizi, a volte di solidarietà dei privati, per aiutare chi rimane intrappolato nel vortice del gioco. L’apertura, o meglio il tentativo di aprire il casinò in viale Ceccarini è servito a collaudare i fronti dei favorevoli e dei contrari, ma ha dimostrato anche la leggerezza iniziale con la quale l’amministrazione ha trattato la questione. Probabilmente se non ci fosse stato l’intervento della Guardia di Finanza, del Questore, del Comitato per la Pubblica Sicurezza con a capo il Prefetto, questa struttura sarebbe aperta e funzionante.
Elezioni, un anno dopo… – E’ passato un anno dalle elezioni amministrative e si possono fare alcune valutazioni sulla situazione a un anno dall’insediamento della nuova giunta. Gran dinamismo del sindaco Daniele Imola molto impegnato a promuovere in Italia e all’estero (Cina compresa) quanto Riccione ha da offrire e soprattutto quella che considera la sua scommessa personale, il Palacongressi. Brillanti alcune idee di promozione della città all’interno di eventi, ma questo ha creato alcuni conflitti con il suo vice Lucio Berardi, seccato di passare sempre in secondo piano e sacco delle botte delle categorie economiche. Castellani ha brillato più per le panchine segate alle ucraine e per i suoi problemi edilizi a Cattolica che per altro. Sparito Stacchini di Rifondazione, mentre Galasso che si è dato un gran da fare per i rifiuti e contro la centrale, molto probabilmente si ritroverà con la quarta linea dell’inceneritore e la nuova centrale elettrica. Gli altri assessori sono tutti tra il 5 e il 6, promossi ma con qualche debito.
Elezioni, un anno dopo… gli altri – Opposizione che non brilla, ha le potenzialità ma potrebbe fare meglio, proprio come a scuola. Nessuna battaglia significativa se non quelle scaramucce che in Consiglio comunale si rendono inevitabili; non ci sono più quelle tensioni che avevano caratterizzato i primi anni della scorsa legislatura, con il sindaco al quale ogni tanto saltavano i nervi: tutto è più soporifero. E’ la calma prima della tempesta o la calma e basta? Spariti dalla scena politica Lele Montanari e la sua lista civica, segno che di sostanza dietro quell’operazione, ce n’era ben poca.