– Se te lo avessero preannunciato non ci avresti mai creduto. Se fosse uscito dalla penna di un abile sceneggiatore, sarebbe stato un volo da intellettuale. Invece, è avvenuto: quando la realtà supera ogni desiderio. C’è stato un passaggio a Rai3 (telegiornale delle Marche) e molta attenzione da parte della stampa locale.
Il Teatro Sperimentale di Pesaro, 480 posti a sedere, una delle perle della città, attaccato a piazza del Popolo, cuore autentico della comunità, si è rivelato troppo piccolo per contenere gli accorsi alla presentazione di “Tartanon pesarese un veliero adriatico. Costruzione governo attività usi marittimi secolo XV-XIX”. Edito dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara, scritto da Maria Lucia De Nicolò, la travolgente presentazione del libro si è tenuta lo scorso 26 marzo alle 16.30. Sul palco, oltre all’autrice a Fausto Caldari e Luigi D’Annibale, rispettivamente presidente e direttore generale dell’istituto di credito gradarese, Barbanti, vice-sindaco di Pesaro, Girolamo Allegretti, studioso di storia locale, Paolo Uguccioni, università di Urbino.
Alle 16.30 di un pomeriggio che avrebbe portato un po’ di pioggia, in tanti fuori con l’invito in mano impossibilitati ad accedere. In loro c’era uno strano malumore: sorpreso, compiaciuto, particolare: “Come? Il teatro è tutto pieno! Impossibile”. Gli addetti della banca a rassicurare: “E’ possibile passare a ritirare il volume dopo la presentazione, quando in tanti se ne saranno già andati”.
Ma come leggere tale inaspettato interesse? Di certo al primo posto c’è la sensibilità della città e la bontà dell’autrice. La De Nicolò è una profonda, seria, meticolosa, conoscitrice della storia della marineria. Ha setacciato archivi sotto chili di polvere depositata dal tempo. Dunque, le sue notizie sono sempre di prima mano.
Secondo, il volume è un autentico manuale. Quattrocento pagine eleganti, arricchite da immagini altrettanto importanti, non meno che curiose, che portano in primo piano una storia molto sentita dai pesaresi.
Terzo, ma non il meno trascurabile, il lavoro di promozione svolto dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara, che ha appena aperto una filiale a Pesaro e che ha fatto della qualità un autentico credo.
“Ritengo – ha detto nell’occasione Fausto Caldari, il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Gradara – che fra i compiti di una Banca radicata sul territorio, e legata ai valori propri di una comunità, ci sia anche il contributo alla città per la riscoperta delle sue radici, delle sue tradizioni, della sua storia. Siamo orgogliosi di regalare quest’opera alle generazioni future, di operare per l’ulteriore valorizzazione dei nostri luoghi, delle sue usanze, dei suoi costumi”.
“Recuperare il passato – ha continuato Caldari – significa guardare con maggiori attenzione al futuro; significa presenza ed impegno nel processo di sviluppo e rilancio dell’economia locale, a cui sono tenute a partecipare le varie istituzioni cittadine; significa la cultura come fattore di innovazione e crescita economica”.