– Il 30 aprile del 1927 muore uno tra i morcianesi più importanti del secolo scorso: Gaspare Mariotti. Professione: pedagogista. I suoi testi aiutarono la Maria Montessori a formulare il suo metodo. Morciano lo ha celebrato collocando sulla casa natale, via Ronci, una targa a ricordo. Per il resto silenzio assoluto. Perché non fare delle conferenze di pedagogia e psicologia e dedicargliele?
Ma andiamo a vedere chi fu Davide Gaspare Luigi Mariotti. Nacque il 5 maggio del 1853 al numero 13 di via Ronci. Le origini erano umili. Il padre, Onofrio, faceva il naniscalco. Alla morte di Onofrio, l’abitazione venne acquistata dal calzolaio Lorenzo Cenni.
La famiglia Mariotti era sterminata. I fratelli furono 17, un record anche per allora. Tra molte difficoltà, Gaspare ebbe un percorso di studi completo. Nel 1876 divenne insegnante elementare. Qualche anno dopo, all’Università di Padova, si laurea in pedagogia.
Per insegnare, girovagò per mezz’Italia. Il suo giro: Catanzaro, Nuoro, Palermo, Bari, Bologna. Dal 1910 fino al 1923 insegnò a Milano, dove morì a 74 anni nel 1927.
Una tappa importante della vita privata fu il matrimonio. Sposò Luisa Amadori, una ragazza di Forlì, nel 1888. Ebbero due figli: Ferruccio e Mariotto.
Parallela all’insegnamento, correva l’attività di studioso di pedagogia e psicologia. Le sue teorie furono date alle stampe in numerosi libri. Due i suoi più importanti: “Scritti pedagocici” e “L’istituto materno-infantile”. Quest’ultimo fu “un trattato innovativo delle istituzioni scolastiche al quale in parte si ispirò Maria Montessori”.