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Cattolica 1923 via del Porto “Le Velaie”. In alto da sinistra: Anna Prioli, Domenica Magi “Manghina d’Mason”, Seconda Pizzoli, Rosina Terenzi.
Da sinistra seconda fila: Lino Marchetti “Lino ad Tugnon”, Maria Pizzoli, Tirincanti/Magi Maria, Patrignani “La Ghitta”, Maria Prioli. In basso: bagnanti.
(Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)
RACCONTI DEL MARE
– La confezionatura delle vele, per le barche da pesca e da trasporto in passato e per le barche da diporto oggi, ha rappresentato per Cattolica nel corso di più di un secolo, attraverso una logica rigorosamente di successione ereditaria, un importante pezzo del mosaico che costituisce il tessuto delle attività indotte legate all’ambiente marinaro.
Parlare di questa attività svolta essenzialmente da personale femminile, non significa soltanto porre in evidenza una attività, ma sottolineare una tradizione e un prestigio per la valenza professionale e artigianale che non conosce concorrenza o rivalità, in quanto soddisfa commesse e richieste da tutte le parti d’Italia, perciò parlare delle velaie per Cattolica é come parlare di una istituzione che racchiude in sé una grande peculiarità, di cui Cattolica ne va giustamente orgogliosa.
La “Manghina”, la Maria sua figlia, la Maria “dla Garanga”, ed infine la Carmela figlia della Maria e nipote della “Manghina”, che oggi porta avanti questo mestiere, sono autentici pilastri di una memoria storica.