– I vecchi albergatori che hanno avuto intelligenza, forza e fortuna di fare di Misano una mèta turistica di valore assoluto lavorando 18-20 ore al giorno si devono mettere da parte per dare spazio ai figli che ancora a 50 anni non sono né carne né pesce? La risposta dei cinquantenni è univoca non meno che perentoria: è ora che i nostri genitori si dedichino all’orto, alle passeggiate e ad altri hobby.
Questa riflessione serpeggia tra i figli degli albergatori. I vecchi albergatori, in molti casi, sono un freno alla riqualificazione turistica e non lasciano spiccare il volo dell’innovazione ed alla voglia di fare dei figli.
C’è qualcuno che consiglia tale tema come ordine del giorno da portare dentro le associazioni albergatori.
Su tale tesi portano una serie di esempi di albergatori della prima generazione che hanno avuto la forza (e lungimiranza?) di dare strada, come direbbero gli scout. Dice un figlio di albergatori: “Spesso i nostri padri ci considerano semplice manovalanza; diffidano del nostro lavoro e delle nostre idee. Invece, credo che potremmo dare molto alle nostre attività familiari ed alla nostra comunità. Insomma, a 50 anni potrebbero anche farci scommettere su noi stessi e non farci fare i camerieri ed i baristi. A loro il merito dell’inizio ma tutto si rende vano se in questo non si intravede un dovuto ricambio di energie è troppo ingombrante. A questa, qualche volta si aggiunge anche la disistima. Ma se noi ce ne fossimo andati a 20 anni non sarebbe stato meglio? Ci saremmo realizzati tornando con idee innovative e con un bagaglio di esperienze. La colpa è anche nostra che non abbiamo avuto il coraggio di sottrarci alle loro logica del dover contribuire ad un qualcosa che ‘un domani sarà nostro’, ma purtroppo il nostro turno non arriva mai”.