Il primo assegno è stato consegnato al dottor Vincenzo Erroi, direttore dell’Istituto oncologico romagnolo, lo scorso 4 novembre al teatro della Regina.
Il modulo organizzativo di oncologia di Cattolica, aperto nel ’93, è diventato sicuro punto di riferimento per le terapie degli ammalati di Riccione, Misano Adriatico, Cattolica, tutti i piccoli paesi della Valconca, Gabicce Mare e dell’entroterra marchigiano.
Dice Enzo Pasquini, responsabile del presidio cattolichino: “L’assistenza psicologica è particolarmente importante per i nostri pazienti. Qui si effettuano tra i 20 e i 30 trattamenti in day hospital. L’attività ambulatoriale opera su circa 3.000 pazienti l’anno. Nella fase diagnostica il problema della comunicazione è di estrema delicatezza da parte nostra. Poi subentra quello della gestione dell’iter successivo. Per il paziente inizia una nuova fase di vita dove cambia il suo ruolo sociale, quello familiare e quello con la propria malattia. Assistere alla perdita dei capelli e al proprio decadimento fisico, mai ipotizzato su se stessi, è traumatico, per cui il supporto psicologico diventa indispensabile. Quando poi, passati alcuni mesi, il paziente, ormai fuori dalla fase acuta, ha imparato a convivere con il male. A volte però capita che molli dopo. Quindi il sostegno psicologico dev’essere costante”.
“Anche il discorso sui familiari – continua Pasquini – è importante. Infatti, a volte, sono proprio loro che rischiano di peggiorare la condizione esistenziale del congiunto, non essendo spesso in grado di svolgere un ruolo adeguato. Il paziente ha bisogno di sfogarsi, mentre loro fan di tutto per rimuovere la nuova situazione della malattia. Quindi l’assistenza psicologica va indirizzata anche al gruppo della famiglia”.
di Wilma Galuzzi