– Parlando di motociclismo mi viene in mente che anche a Misano negli anni ’50-’60 aveva a suo modo un Valentino Rossi, meno famoso e meno forte: per noi era un campione. Ai tempi, per noi ragazzi amanti del motore era già una grande soddisfazione vedere questo misanese che si cimentava lunga la Litoranea, allora deserta.
Voglio fare un po’ di storia del nostro “campione” nostrano. Era il 1948 e questo ragazzetto lavorava come apprendista a Riccione presso un certo Davide Cecchini, riparatore di biciclette e motorini.
Il nostro campione abitava con la famiglia (5 fratelli e mamma Maria, bidella alla Bianchini) in via Scuole (sotto le Greppe). Il babbo era morto durante la guerra sotto i bombardamenti.
Andava a lavorare a Riccione, lo ricordo perfettamente, quattro volte al giorno con una bicicletta di colore rosso costruita con le proprie mani. Questa vita durò per diversi anni fino a quando diventò ragazzo e si mise in proprio per migliorare la sua posizione sociale, cambiando la sua attività da un posto all’altro per Misano per farsi una buona stagione estiva; il turismo era nella fase del boom. Le sue botteghe: in via Platani (dove c’è l’Ok adesso), noleggio e riparazioni con Alfredo Torsani (’52-’54), in via Marconi (dove ci sono i vigili, ’55), ancora in via Platani (casa del dottor Rossi, dove c’era l’Associazione albergatori), via Gabriele D’Annunzio (cinema Astra, ’61). Infine, in via Piemonte sotto l’omonimo condominio.
Con grandi sacrifici si comprò una Gilera 150; il sogno di tanti ragazzi per andare a lavorare ma anche per le gite con le ragazze. Avere una moto all’epoca era già un successo.
Voglio riprendere il discorso del Valentino. Sempre lucida, sembrava appena suscita dalla fabbrica, si cimentava in gare su strada: da Misano a Riccione e viceversa. Nei comuni vicini si sparse la voce che a Misano c’era uno che con una Gilera dava la paga a tutti. Ogni giorno c’era qualcuno che lo sfidava, con Mv Disco Volante, Bianchi, Gilera e altre marche. Ma non c’era niente da fare con la sua Gilera Mario riusciva a vincere sempre; era furbo ed allo stesso tempo spericolato.
Per noi ragazzi era un divertimento. Quando per Misano si vedeva girare una moto nuova c’era il tacito accordo di andare sul Lungomare per la sfida. Ma la cosa era diventata monotona; tanto si sapeva chi vinceva.
Questa passione per la moto, Mario Bertozzi (Mario ad Piozz) l’aveva sempre avuta. tanto è evro che si è cimentato nelle moto storiche e con qualche successo. In breve questa è la storia di un personaggio misanese che ha fatto la piccola storia della nostra comunità e la nostra storia de mutor.
P. S. Noi eravamo tifosi della Gilera negli anni ’60 e ’70. C’era la famosa quattro cilindri 350 e 500 guidata da campioni del calibro di Libero Liberati, Hughes, Masetti. Ed allora si correva su strada la Milano-Taranto. Per veder sfrecciare le moto, ci alzavamo alle 2-3 di notte. Era passione autentica.
Severino Tentoni, classe ’38, nato a Misano Mare