– Nelle vene della Banca Popolare Valconca scorre sangue blu: la scuola di Adriano Olivetti e quella della Comit (la Banca Commerciale Italiana) di Raffaele Mattioli, due istituzioni economiche attente alla bontà dei numeri e sensibili alla forza della cultura. Tale spirito lo ha portato il direttore generale, Luigi Sartoni. A leggere i suoi abiti grigi, le sue cravatte, in pochi se lo potrebbero immaginare che da giovane, studente, d’estate, raggiunse Kabul in furgone insieme ad amici.
Per anni, Sartoni ha lavorato alla Comit ed a Ivrea (primi anni Settanta), la sede dell’Olivetti. Oltre al buon lavoro del consiglio di amministrazione, lo sviluppo della Banca Popolare Valconca è dovuto ala sua impostazione. Banca che è cresciuta anche nel primo semestre di quest’anno. Raccolta a 1.050 milioni di euro (un incremento dell’8,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente); con gli impieghi (denaro prestato alla clientela) aumentati dell’11 per cento (in assoluto 635 milioni di euro).
Limes (rivista di geo-politica tra le sue letture), Sartoni fa il punto economico della provincia di Rimini con le antenne delle sue quasi trenta filiali (nei prossimi due anni ne apriranno altre 4): “C’è un piccolo miglioramento nel manifatturiero, anche se non c’è l’exploit di qualcuno. Non vanno le imprese che presentano prodotti di bassa qualità; i tecnologici e gli innovativi trovano risposte nel mercato. Metabolizzato la paura della concorrenza cinese, gli imprenditori si dicono abbastanza soddisfatti. Nel versante marchiano i mobilieri sono sempre nella fase della riflessione. Tuttavia il fatto che il mercato mondiale si è mosso, aiuta”.
Sposta l’osservazione al turismo. “Si è partito bene, anche se maggio e giugno non rappresentano che il 20 per cento delle presenze. I giochi veri si fanno in luglio e in agosto. Il nostro è diventato un turismo nazionale; le frotte degli stranieri non ci sono perché siamo diventati troppo cari per loro, altrove, Tunisia, Spagna, si spende meno”.
E c’è anche un settore, allo stato florido, l’edilizio, con qualche nube. Sartoni: “C’è un certo rallentamento. Le tante case costruite, in tutti i paesi della provincia, hanno meno richiesta”.