– “Una schifezza”. Così Antonio Casadei Menghi definisce i calci di mulo che da un paio di mesi stanno sconquassando la politica marignanese. Una serie di lettere anonime contro assessori, dipendenti comunali, studi tecnici. Allo stato ne sono state fatte circolare nove; spedite anche fuori comune.
Lo sconquasso, disegno politico perverso, fanno sapere dall’interno della maggioranza, è passato due volte in Consiglio comunale: il 29 novembre, pochi giorni dopo le prime lettere anonime, con una dichiarazione del sindaco Domenico Bianchi.
Il 12 dicembre, Bianchi risponde alle interrogazioni dei gruppi di minoranza. Redatta da Antonio Casadei Menghi, Rifondazione comunista, la prima è firmata anche da Bordoni (An) e Guerrino Aratari (socialista). Mentre le seconda è firmata da Iglis Arcangeli (Forza Italia).
I tenori delle interrogazioni consiliari sono molto diverse.
“La mia interrogazione – dice Menghi – condanna le lettere anonime; i vigliacchi ed i codardi vanno biasimati. E’ schifezza, inciviltà autentica. Ci vogliono le prove ed il coraggio di sostenerle; invece questo è buttare fango in faccia alla gente. E non è possibile farsi dettare degli ordini del giorno da un anonimo. Rifondazione comunista, da sempre, ha una linea ben precisa verso l’assessore Davide Clementi. Non crediamo che sia la persona giusta a reggere l’assessorato all’Urbanistica ed all’Edilizia privata. E’ un tecnico ed una delle sue caratteristiche è costruire e buttare giù cemento. Non condividiamo. In Consiglio comunale abbiamo evidenziato le sue attenzioni verso amici e familiari”.
Di tono diverso l’interrogazione di Iglis Arcangeli. Chiedeva le dimissioni di assessore e dirigente comunale.
L’uomo nel mirino è Davide Clementi. A chi gli chiede un commento, risponde: “Non voglio parlare. Non credo che sia un argomento da trattare, altrimenti viene meno il principio della coesistenza civile. Quello che deve essere detto, va detto nelle sedi opportune. Credo che in città e sulla stampa ci sia stata troppa attenzione. E quando questi fatti vanno sui giornali abbiamo perso tutti; significa che le istituzioni hanno fallito, la civiltà democratica ha fallito. Discussione nel merito non ci può essere”.
Le lettere anonime non fanno onore a nessuno. Anzi. La vita, la lotta politica e civile si affronta da cavalieri, da galantuomini, nelle sedi istituzionali. E chi ha prove delle malefatte della politica ha altre sedi: carabinieri, polizia, Procura della repubblica. E la politica stessa, attraverso i partiti.