– Rodolfo, grazie delle tue considerazioni e condivisioni. Questo scambio epistolare è di grande stimolo per me perché mi chiede di formulare con chiarezza quelle esperienze che sono nate nel corso di questi anni di frequentazione della parola. Questa volta mi poni una domanda che è di una delicatezza estrema e che richiede un equilibrio difficile. Mi chiedi: “Tutte le parole della Bibbia sono Parola di Dio?”.
Credo che tutta la Bibbia è parola di Dio, testimonianza di un dialogo con l’uomo che, passo dopo passo, mostra le intenzioni (volontà) e i desideri (passione) del divino per le sue creature.
Lo stesso Antico testamento distingue tra Parola di Dio (legge e profeti) e parole su Dio (sapienza libri storici ecc.., che la Bibbia Ebraica indica come “Agiografi”). E l’Evangelista Luca conferma questa suddivisione quando al cap. 24 dice: “Era proprio questo che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si adempia tutto ciò che di me sta scritto nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi”. La Bibbia è singolare tra tutti i libri dell’antichità perchè contiene anche la critica più serrata all’operato del re e dell’autorità. Alcuni autori biblici e molti profeti credono che la perdita della terra sia il prodotto del peccato del re. Si arriva persino ad affermare che l’istituzione della monarchia sia idolatria, cioè si sostituisce l’autorità di Dio con quella del suo rappresentante in terra (“non avrai altro Dio all’infuori di me”). L’autore deuteronomista che ordina la storia del suo popolo (al tempo dell’esilio in Babilonia) mette in bocca al vecchio profeta e sacerdote queste parole quando gli anziani delle tribù vanno da lui per chiedergli un re che governi su di loro: “Ecco, tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non camminano sulle tue orme. Ora stabilisci su di noi un re, che ci governi, come fanno gli altri popoli”. Questa cosa dispiacque a Samuele, perché avevano detto: “Dacci un re che ci governi”. Perciò Samuele implorò il Signore. Il Signore rispose a Samuele: “Ascolta la voce del popolo in tutto quello che ti hanno detto, perché non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché non regni più su di essi. (1Samuele 8)”.
Si viene così a delineare un quadro estremamente vivace, un dibattito dove confronti e scontri fanno emergere la visione di ciò che appartiene a Dio e ciò che non è in sintonia con Lui. E’ secondo il cuore e la mente di Dio la fraternità vissuta nella comunione, nella solidarietà, nella responsabilità. Questa vita è da celebrare e da nutrire nei momenti comunitari e da portare avanti personalmente, difendendola da ogni sopraffazione e manipolazione. Il Dio innominabile, al di là di ogni definizione, Lui che è vita del popolo che aderisce al suo progetto, è vita, lode, celebrazione e criterio per giudicare ciò che vero e giusto e ciò che non lo è. Per questo criterio e per questa visione si può criticare e giudicare tutto ciò che non le è conforme.
Anche il confronto interno alla Bibbia è parola di Dio in quanto fa emergere ciò che a Lui appartiene, e allo stesso tempo mette in guardia da quelle manipolazioni o ingerenze, che allontanano il cuore e la mente dell’uomo dal “disegno” divino.
Se guardiamo poi Gesù, egli corregge alcune norme ritenute Parola di Dio. Ricordi? “Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha ordinato questo, ma all’inizio non era così; ciò che Dio ha unito, l’uomo non separi”. Oppure quando corregge la disposizione sull’esclusione del lebbroso toccandolo e mostrando che l’intenzione di Dio non è quella di escludere, ma di accogliere.
Sappiamo benissimo che certe pagine della Bibbia sono state prese a giustificazione per stermini e guerre sante, per la schiavitù imposta ad interi popoli e a certe categorie di persone. Ancora oggi alcuni di coloro che ascoltano la Parola di Dio sono responsabili di sistemi economici e politici iniqui e immorali. Conosciamo dai frutti (purtroppo sempre dopo anni / secoli) di non essere riusciti a cogliere la parola di Dio, nelle parole che ce la comunicano. La Parola di Dio è vita e sarà solo la vita ad essere capace di esprimerla. Tutto ciò che crea fraternità, comunione nella diversità, tutto ciò che anima la speranza e crea solidarietà e condivisione, tutto ciò che favorisce la responsabilità e anima il coinvolgimento personale nel vivere un sogno di eguaglianza e giustizia, tutto ciò che induce al servizio; insomma tutto ciò che espande la vita, la arricchisce e le dà respiro è da Dio. Ciao, Rodolfo. Alla prossima.
Sandro piumenelvento@gmail.com