– Vivacità da vendere, Morciano, e da sempre: economica, culturale, politica ed anche il senso dello sberleffo. In febbraio presenta due libri, che raccontano la Valconca e la città, con l’ambizione di parlare al mondo. Ne sono autori Emilio Cavalli (il suo è il sesto lavoro) e Mario Polverelli (il secondo), professione fotografo.
Emilio Cavalli
“Esodi contro esodi” (Edizioni la Piazza, 72 pagine, 5 euro) è il titolo del libro di Cavalli e raccoglie tre racconti, tutte storie di emigrazioni: “Le nostre valigie di cartone” (vite di morcianesi e non solo all’estero), “Castelnuovo l’esodo” (la frazione di Auditore abbandonata) e “La vita in un ultimo volo” (una favola di emigranti albanesi con uccellino).
Cavalli è un morcianese causa la guerra nato a Mercatino Conca (Pesaro-Urbino) nel 1944. Ha vissuto vent’anni all’estero: Svizzera, Germania e Olanda. Attualmente vive a Serbadone di Sotto, Montefiore. E’ padre di tre figlie: Denise, Manon e Serena. Pittore e scrittore autodidatta, acuto osservatore di oggetti e personaggi dimenticati della storia della vallata del Conca. Già autore dei libri: “La cometa variopinta”, “Pane vino e mortadella”, “Girasoli: una vita col sorriso”, “Fiume Conca: quando era magico”, “Lanterne e preghiere della Valconca”
Corredati da molte foto, i racconti sono impreziositi dagli interventi di Angelo Chiaretti e Piergiorgio Terenzi, due giganti della cultura della provincia di Rimini.
Scrive Chiaretti: “Ho letto queste pagine con un entusiasmo che non provavo da tempo: l’agilità del guidare, le suggestioni paesaggistiche, la commozione del cuore e della mente ne fanno un modello da imitare!
Nella certezza di non esagerare, mi piacerebbe che venisse adottato nelle scuole come testo di narrativa, affinché i giovani possano conoscere la grandezza d’animo e la maestria di Emilio Cavalli. Quanto agli adulti, sono sicuro che ognuno possa riconoscere se stesso nelle storie narrate e dunque farle proprie”.
Il libro si trova nelle librerie ed edicole della provincia di Rimini, soprattutto della Valconca.
Mario Polverelli
Mario Polverelli ha conservato per tutti i morcianesi, e più in generale per tutta la Valconca, un tesoro. Un tesoro dell’anima, fatto di amore e scientificità. Attraverso la conservazione delle fotografie contribuisce a far amare il proprio paese ai morcianesi; che in concreto significa l’autostima: il volersi bene.
Diventa anche un aspetto scientifico, perché un giorno le sue immagini aiuteranno, insieme ai tanti documenti ufficiali del Palazzo, a scrivere la storia di Morciano: sia dello sviluppo urbanistico, sia di quello socio-economico, senza contare del costume. Insomma, il come eravamo passa attraverso l’attaccamento di Polverelli alla “Sua Morciano”. Se il primo volume di “Morciano in posa” percorreva 45 anni di vita di una comunità, dal 1900 al 1945, in questo secondo volume si narrano gli “avvenimenti” dal dopoguerra al 1975. E’ in previsione un terzo libro: dal ’75 ai giorni nostri.
Il lavoro di Polverelli sottolinea il valore che la civiltà dell’immagine stampata ha avuto lo scorso secolo, prima di essere soppiantata da quella cinematografica e dalle prossime diavolerie della tecnica; dove più che complementare alla parola scritta, la fotografia, diventa una protagonista fondamentale: una specie di Cenerentola della cultura.
Sposato con la signora Guerrina, due figli (Roberto ed Alessandro), Mario Polverelli è nato a Morciano il 23 novembre del 1933. Adolescente entra come “garzone” in un negozio di fotografia a Morciano. Nel 1960, naturalmente a Morciano, apre la propria “bottega” in via Pascoli 10, dove ancora oggi lo studio “Foto Ottica Polverelli” si trova.
Oltre a testimoniare, conservare, accumulare lo speciale tesoro con i propri scatti, Polverelli ha raccolto le fotografie che tutti i morcianesi gli portavano a duplicare.
Polverelli, negli anni, ha sempre offerto alla città. Un bell’esempio sono le mostre. La prima risale all’85, per il quarto di secolo di attività. Dieci anni dopo, per il trentacinquesimo anniversario; le 250 foto furono ammirate da almeno 2.500 persone. La terza personale è del ’92: le scolaresche in posa. La quarta mostra è a Rimini e siamo nel ’96.
Ha collaborato con tutte le testate giornalistiche della provincia: Ape del Conca, Resto del Carlino, il Corriere di Rimini, la Voce, la Valle e la Piazza. Inoltre, le sue foto sono state utilizzate in molti libri di storia locale.
Un riconoscimento di prestigio all’amore con cui ha svolto la professione è del 2002; il Lions Club Morciano Valle del Conca lo onora con il “Premio alla Professionalità”.
Afferma Mario Polverelli: “Ringrazio di cuore la sensibilità del sindaco Giorgio Ciotti e della sua amministrazione comunale. Senza il loro apporto questa fatica collettiva non sarebbe mai venuta alla luce. Un altro grazie affettuoso è per la Banca Popolare Valconca. Un forte plauso va all’amico Umberto Merli. Ha svolto un lavoro oscuro non meno che fondamentale; è passato di casa in casa, di bar in bar e da amici e conoscenti, alla ricerca di nomi, cognomi e date. Il mio auspicio è che qualcuno continuasse a raccogliere le fotografie di Morciano e dei morcianesi. Io ho un archivio composto da più di 150.000 scatti”. Un tesoro: tutto catalogato e facilmente consultabile.
Edito dal Comune di Morciano, stampato dai fratelli Casadei, viene regalato a tutti i morcianesi. Da lasciare a figli e nipoti in eredità.