IL PERSONAGGIO
– Antonio Gaia, commerciante cinquantacinquenne misanese doc, è da cinque anni il presidente del consiglio d’amministrazione di una realtà importante per i comuni di Misano Adriatico e San Clemente: l’ente morale “Del Bianco”. Un ente nato dal lascito di un benefattore, l’avvocato bolognese Giuseppe Del Bianco, mecenate di tanti diseredati in vita e generoso filantropo dei due comuni anche dopo la sua morte.
Gaia ha raccolto i frutti del lavoro di tanti presidenti e consiglieri dell’istituzione che presiede che negli anni hanno governato senza sperperare un patrimonio importantissimo di terreni e case coloniche sparsi nei comuni di Misano, San Clemente e San Giovanni in Marignano.
Il lascito viene messo in pericolo da una lettura miope da parte della Regione Emilia Romagna di una legge nazionale riguardante gli enti come il Del Bianco. Alla domanda su che cosa sia stato l’ente in passato per i due comuni Gaia risponde: “L’ente ha avuto un importanza notevole per entrambi i comuni e in generale per il sociale di tutta l’area limitrofa. Negli anni sono state realizzate strutture importanti come il centro per disabili di Sant’Andrea in Casale nella villa conosciuta come la Cantina, o quello diurno nella vecchia struttura conosciuta da tutti come il Messicano. Ha partecipato alla realizzazione del Centro polivalente di Sant’Andrea in Casale, sta costruendo in proprio quello di Misano Adriatico. Ha concesso prima, e garantito poi, la realizzazione degli orti per anziani a Misano. Ha concesso terreni per la realizzazione di impianti sportivi a San Clemente.
Non potendo recepire alla lettera i testamento del compianto Del Bianco abbiamo rivolto le nostre attenzioni al sociale. I terreni sono stati mantenuti vivi dagli affittuari e andiamo anche orgogliosi di un ultimo contratto d’affitto fatto con la Coop Valbruna che consentirà sia una valorizzazione dei vini prodotti che dei terreni del nostro ente.”
Una realtà importante quindi che una legge nazionale mette in grave pericolo vero? “Purtroppo si. Una lettura rigida da parte della Regione Emilia Romagna di una legge nazionale valida come principio ma con molte lacune che portano ad aberrazioni come quella che ci vediamo costretti a subire in questo momento. Di fatto si mette in pericolo il patrimonio dell’ente gestito con oculatezza da parte dei consigli d’amministrazione succedutisi fino ad oggi per farlo confluire in un unica Asp ( Azienda di Servizio alla Persona) che per la nostra zona avrebbe come capofila Riccione e comprenderebbe altri 14 comuni della zona sud della provincia riminese. Un’azione che mette in pericolo il patrimonio di due comuni sottraendo energie e benefici ai legittimi destinatari per compensare lacune nate altrove. A questo gli estensori della legge non hanno pensato”.
Un po’ di rammarico dopo cinque anni di impegno?
“Beh! E’ naturale visto il lavoro fatto da ma e dal mio consiglio che ha lavorato e preso decisioni in completo spirito di volontariato senza prendere un solo centesimo. Vedere certe rigide prese di posizione fa male. Da parte mia comunque devo ringraziare di cuore tutti coloro che hanno collaborato, Il dottor Stelio Vaselli del comune di Misano, ogni consigliere e i tanti collaboratori che spesso sempre gratuitamente ci hanno aiutati. Speriamo solo che anche i loro sforzi non vadano totalmente persi”.
Le resta qualcosa di incompiuto che avrebbe voluto fare?
“Di progetti a sfondo sociale in collaborazione con le amministrazioni interessate ce ne sono. Per quelli parlerà il futuro sempre che il 2008 non sia per noi una catastrofe. Vorrei però che almeno chi ci seguirà nel nostro lavoro mantenesse fede una cosa. Il consiglio precedente a quello attuale ha voluto il recupero-decoro della tomba di Del Bianco posta nel cimitero di San Giovanni in Marignano e che vi fosse sempre il verde di una pianta a manifestare la nostra gratitudine. Finché potremo saremo noi a garantire che questa promessa sia mantenuta. Speriamo poi che in futuro ci pensi chi, senza titolo, usufruirà della generosità immensa di quest’uomo speciale”
Un po’ di amarezza nelle parole di Antonio Gaia, l’ultimo presidente di un ente che la burocrazia della politica affossa in barba alla logica ed alla giustizia.
ORGANIGRAMMA
Consiglio, composto da 7 unità
– La Fondazione Del Bianco possiede quasi 100 ettari di terra, 7 cascine e due ville padronali. Ecco il consiglio uscente, il nuovo si insiederà in novembre.
Claudio Casadei, Pecci, Vallorani, Edoardo Signorini, Antonio Baffoni, Francesco Della Rosa