– Il sindacato è preoccupato sul futuro della Ghigi: teme che non venga costruito né il mulino, né il mangimificio. Decisione che andrebbe a disattendere l’accordo di programma firmato nel 2003 tra l’azienda e le istituzioni pubbliche: Provincia e Comuni di Morciano e San Clemente. Lo scorso 25 maggio i rappresentanti sindacali hanno incontrato la Provincia di Rimini ed i Comuni di Morciano e San Clemente. Due i temi al centro: il numero degli occupati (dovrebbe diminuire) e l’intera attività produttiva.
Scrive il sindacato: “Mentre gli accordi presi con lavoratori e istituzioni prevedono il trasferimento di un’attività produttiva composta da un mulino, un mangimificio ed un pastificio, a San Clemente si sta costruendo il solo pastificio. E nonostante i tempi siano divenuti molto ristretti, di mulino e mangimificio non risultano presentati ad oggi neppure i progetti”.
“Il trasferimento di tutte le produzioni – continua il sindacato – è per i lavoratori di fondamentale importanza perché, oltre a significare più posti di lavoro e quindi mantenimento dell’occupazione, è ciò che può rendere competitive sul mercato le produzioni stesse. Dal punto di vista della qualità del prodotto, perché può essere controllato su tutta la filiera, dal grano coltivato e conferito dagli stessi soci del Consorzio sviluppo agricolo che gestisce l’azienda, alla macinazione fatta in casa propria grazie al mulino, alla produzione della pasta. Dal punto di vista dell’economicità delle materie prime per produrre i mangimi costituite in gran parte dai residui della macinazione del grano che abbondano appunto avendo un mulino”.