BANCA MARCHE
‘Nel segno di Barocci’
– “Nel segno dei Barocci – Allievi e seguaci tra Marche, Umbria e Siena”. Federico Motta Editore, curato da Anna Maria Ambrosini e Marina Cellini, presentazione di Andrea Emiliani.
“La pubblicazione intende fornire un panorama ampio e approfondito di un fenomeno artistico sul quale manca uno studio d’insieme, per comprendere l’incidenza del ruolo magistrale di Barocci su una vera e propria scuola di pittura marchigiana e non solo, puntando a diventare un insostituibile strumento per qualunque futura ricerca nel settore e per la storia dell’arte marchigiana.
La personalità artistica e il ruolo magistrale di Federico Fiori detto il Barocci sono andati progressivamente chiarendosi negli ultimi decenni. Tappe fondamentali di questo processo sono state la grande esposizione tenutasi a Bologna nel 1975 e la successiva monografia (1985), entrambe curate da Andrea Emiliani. All’artista urbinate è stato riconosciuto il contributo decisivo nell’innovare il panorama artistico sul volgere del XVI secolo, prima della riforma dei Carracci e della proposta radicale di Caravaggio. Non vi è oggi manuale che non dedichi attenzione alla pittura del Barocci, al suo stile coinvolgente nel quale l’alto rovello formale legato alla lezione di Raffaello si coniuga con lo studio del colore e dello sfumato di Correggio.
In parallelo l’indagine critica è stata rivolta anche a tutti gli allievi che hanno frequentato la sua bottega e, in generale, a quegli artisti che hanno in qualche modo seguito il suo insegnamento, anche se manca uno studio che affronti nella sua globalità il fenomeno del ‘baroccismo’.
Il volume conta numerose schede e testimonianze, si rivolge all’approfondimento di questo fenomeno restando in un raggio di influenze prossimo, anche cronologicamente, al maestro, partendo dallo studio del metodo di lavoro, cioè dalla lunga fase progettuale che lo portava a realizzare non solo decine di disegni, di studi d’insieme o di dettagli, ma soprattutto di bozzetti, che in seguito venivano utilizzati anche dagli allievi.
Il lavoro è composto da una serie di saggi volti a ricostruire e definire i vari aspetti del fenomeno, cui seguono le monografie degli artisti, con relativo elenco delle opere disperse, e un’ultima sezione che raccoglie le testimonianze delle fonti sul tema e i protagonisti.
CASSA DEI RISPARMI DI FORLI’
‘I Borgia’
– “I Borgia”. Mondadori Electa S.p.A. Milano, coordinamento editoriale Cristina Garbagna, redazione Rossella Savio, coordinamento tecnico Paolo Verri e Andrea Panozzo.
Scrive nella presentazione Renato Ascari Raccagni, presidente Cassa dei Risparmi di Forlì: “Nel 1890 quando Gaetano Previati, pensando al crudele figlio di papa Alessandro VI Cesare Borgia detto il ‘Valentino’, dipinse il Sacco di Capua – un olio su tela, cm 283 x 580 – a tutto può aver pensato, ma non certo che la sua opera avrebbe trovato collocazione nella Sala delle Assemblee della Cassa dei Risparmi di Forlì; e non poteva neppure figurarsi che, dopo oltre centodieci anni, il suo dipinto sarebbe stato scelto per la copertina del volume che, anche quest’anno, la Cassa ha voluto realizzare, rinnovando la consuetudine di pubblicare un’opera di grande valore culturale: un volume dedicato a I Borgia.
…Risalgono agli anni 1499 e 1500 le vicende che l’amico avv. Natale Graziani ha magistralmente focalizzato con il suo apporto su Cesare Borgia in Romagna alla conquista dello stato di Caterina Sforza che ha dato al presente volume, uno stimolante riferimento anche locale, un viaggio nel tempo, nell’arte e nella memoria della nostra città”.
Il volume, corredato da bellissime illustrazioni di opere d’arte, soprattutto dipinti, si articola in diversi capitoli: “Cesare Borgia in Romagna alla conquista dello stato di Caterina Sforza” (Natale Graziani), “Le origini della famiglia Borgia” (Miquel Batllori), “Nell’Italia dei Borgia tra Quattrocento e Cinquecento” (Claudio Strinati), “I Borgia: dal mondo gotico all’universo rinascimentale” (Eduardo Mira).
Seguono tre capitoli su Alessandro VI, due su Cesare, due su Lucrezia. Infine un dettagliato riepilogo “Il secolo dei Borgia: crocevia dell’arte e della storia” (Carla Alfano), una ricca bibliografia e saggi e un elenco delle esposizioni allestite nel mondo riguardanti la famiglia Borgia.
CASSA DI RISPARMIO DI CESENA – UNIBANCA
‘Storie d’Italia’
– “Storie d’Italia – Dalla Belle Epoque agli Anni Sessanta”. Editore Touring Club Italiano (2003), prefazione di Giuseppe Galasso, testi di Francesca Bonazzoli, progetto grafico di Toshihiro Miki.
E’ il nostro Paese, vecchio e nuovo, quello che scorre nelle oltre 500 immagini tratte dall’Archivio Fotografico del Touring Club Italiano. Le Storie d’Italia sono raccontate attraverso tre epoche fondamentali: Il progresso e la Belle Epoque (dal 1894 al 1920), Luci e ombre tra le due guerre (dal 1921 al 1945), Verso un Paese nuovo (dal 1946 al 1969).
Nella prefazione, Giuseppe Galasso, dopo avere descritto la crescita umana, sociale ed economica dell’Italia dalla fine del 1800, conclude: “…Questa bella favola ha avuto, peraltro, il suo risvolto negativo o insoddisfacente. Il progresso distribuito in modo ineguale sul territorio e la questione meridionale non è stata risolta che parzialmente. La modernizzazione del Paese ha comportato perdite vistose, a cominciare dallo spreco delle risorse ambientali e paesistiche… Il progresso economico non è stato accompagnato da una soddisfacente promozione generale di tutta la vita civile. …Il senso della Stato, della solidarietà e dell’identità nazionale appaiono ancora precari o deboli. La forza propulsiva della società civile nella vita politica e nel costume amministrativo appare per un verso troppo debole e subalterna, per altri eccessiva e fuorviante. Questo bilancio potrebbe proseguire. Non ne uscirebbe però mutato il dato di fondo: pur tra molte negatività e incompiutezze, in meno di un secolo l’Italia è uscita da un vero e proprio stato di minorità rispetto all’Europa avanzata e ne è diventata una parte cospicua e imprescindibile. …Come, forse meglio che in altri modi, si legge bene nei volti, negli ambienti, negli episodi, nei documenti e nelle scene di vita che decenni di fotografie, testimoniate qui dalle immagini del Touring, hanno consegnato agli archivi della memoria italiana e più generalmente del mondo contemporaneo”.
BANCA CARIM Cassa di Risparmio di Rimini
‘Dal Trecento al Novecento’
– “Dal Trecento al Novecento – Opere d’arte della Fondazione e della Cassa di Risparmio di Rimini”. Panozzo Editore, a cura di Pier Giorgio Pasini, introduzione di Andrea Emiliani, schede di Angelo Mazza e Pier Giorgio Pasini.
Scrivono nella presentazione Luciano Chicchi (presidente della Fondazione) e Fernando Pelliccioni (presidente Banca Carim): “La collezione di opere d’arte che è stata minuziosamente catalogata e commentata in questo volume, rappresenta molto di più che una semplice raccolta di cose belle e preziose. Ogni dipinto su tavola o tela, ogni ceramica, ogni manufatto d’arte incarna la tappa di una storia lunga e coerente che ha radici lontane ma che ha manifestato i suoi frutti migliori in quest’ultimo ventennio. E’ difatti dall’inizio degli anni Ottanta che la Cassa di Risparmio di Rimini ha iniziato una precisa politica nel campo dell’acquisizione di beni artistici e culturali di cui la Fondazione attuale ha ereditato e potenziato l’attività.
D’altro canto, gli ideali che ispirano e sostengono ogni progetto della Fondazione trovano la loro realizzazione non solo nei gesti della solidarietà sociale propriamente detta, ma anche nell’incremento del sapere e nel contributo dato al rispristino ed alla conservazione dei beni artistici ed ambientali. …Il fatto che gran parte della raccolta della Fondazione Cassa di Risparmio e di Banca Carim sia esposta presso le gallerie dei Musei Comunali, mette in luce l’ideale di pubblica utilità che ci ha sostenuto in questi anni e che nutrirà i nostri futuri progetti”.
Il volume presenta, tra le altre, opere di: Giuliano da Rimini, Pietro da Rimini, Matteo de’ Pasti, Giovanni Francesco da Rimini, Marco Palmezzano, Francesco e Bernardino di Bosio Zaganelli, Lattanzio di Ambrogio da Rimini, Guido Reni, Guido Cagnacci, Francesco L’Ange, Giuseppe Taurini, Guglielmo Bilancioni, Gino Ravaioli, Luigi Pasquini, Andrea e Guido Baldini, Elio Morri, Armido Della Bartola.