– Jacques Le Goff è un bellissimo e piacevole storico francese; con scritti fondamentali sul Medio Evo. Ama dire che la storia è la bussola per capire chi siamo, da dove veniamo e, soprattutto, dove la comunità voglia andare. E forse anche come ci vuole andare: barbarie, civiltà, una via di mezzo. In carrozza o in automobile.
Fabio Glauco Galli è un giovane studioso riccionese. Da alcuni anni sta ricostruendo i fatti di Riccione durante il passaggio del fronte, estate ’44, e dell’immediato dopoguerra.
Il suo progetto si chiama: “La città invisibile: segni, storie e memorie di pace, pane e guerra”. Il fulcro sono più di venti interviste (centinaia di ore di registrazioni) fatte ad anziani riccionesi. La sua ambizione è trasmettere le testimonianze attraverso più mezzi di comunicazione: editoria, video, web, teatro.
Lo spettacolo della vita è già stato portato in piazza alcune volte e sempre con un successo partecipato non meno che di una riflessione coinvolgente; alla fine pubblico in silenzio: senza la voglia di andarsene.
Così l’ha definito Galli: “La città invisibile è un progetto sociale, culturale e artistico. L’obiettivo è riportare alla luce le testimonianze di un altro tempo, a Riccione e altrove. Lo spettacolo teatrale del 25 aprile 2006 è il primo frutto condiviso di una ricerca iniziata nel 2002, con ricerche d’archivio, lunghe interviste e testi tratti assieme a ciascun testimone”.
E’ già on-line un sito web. Presto lo sarà anche un blog. Ed il progetto entrerà nelle scuole. Nel 2007 verranno presentati un libro, che raccoglierà integralmente ogni intervista, e, se i fondi saranno sufficienti, un documentario filmato.
Tutto questo è possibile grazie alla sensibilità del Comune di Riccione (assessorato alla Cultura e alla Pace), in collaborazione con Maan ricerca e spettacolo Riccione Teatro, l’Istituto per la storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea della provincia di Rimini, Arci Rimini, Iabadabadu – Felice di comunicare (azienda di comunicazione di Fano). E si spera nei cultori dell’identità della propria comunità e non solo. Altrimenti, parte del progetto sarà irrealizzabile.
Sulle testimonianze è stato anche costruito un progetto didattico sulla Memoria riccionese che verrà svolto il prossimo anno in una scuola media, ad opera di un gruppo di docenti (Laura Zaghini, Domenico Patrignani, Antonella Dello Stritto). Questa iniziativa è il frutto del consolidamento del contatto avviato con Lidia Gualtiero, insegnante che, per conto dell’Istituto Storico, già svolge un progetto di questo genere nelle scuole dell’area di Rimini Nord, travasato ora a Riccione, grazie a Galli, a Renzo Bagli e Goffredo Chiaretti.
“Noi sappiamo che le baionette tutto possono, ma su di esse non ci si può sedere. Non rimane dunque che la strada maestra della ragione, costi pure sacrifici, rinunce, perdoni”, Gianni Quondamatteo (Conversazioni radio, 1945).