BCC GRADARA L’ECONOMIA
– “La Speranza”, l’ultima fatica di Maria Lucia De Nicolò, verrà presentato il 23 settembre, alle 16.30, al teatro Sperimentale di Pesaro, a due passi della centralissima piazza del Popolo. Verrà regalato a tutti i presenti. Le immagini ex voto del volume si possono ammirare in una mostra all’Archivio di Stato di Pesaro, via della Neviera 44. Inaugurazione il 24 settembre alle 16, resterà aperta fino al 28 agosto. Orario dal lunedì al sabato: dalle 9 alle 13 (martedì anche dalle 14.30 alle 17).
– Una notte buia, con un peschereccio in balia della temporale, delle onde, avvolta dal vento, con l’ancora che vola come un aquilone. Sulla coperta cinque uomini con la paura dell’affanno che cercano di governarla. In alto sulla sinistra, una Madonna con Bambino su uno sfondo di luce. Un Cristo in Croce, sulla destra. E’ una delle belle immagini-ex voto che si trovano nel libro di Maria Lucia De Nicolò. Si intitola “La Speranza” ed ha come sottotitolo: “Piloti pratici, naufragi, prove di fortuna nell’Adriatico del Sei Settecento”. Verrà presentato il 23 settembre in uno dei templi moderni della cultura pesarese, il Teatro Sperimentale. Ai presenti, il volume, che gli appassionati di storia locale non si devono assolutamente perdere, viene regalato.
Professoressa di Storia moderna all’Università di Bologna, cattolichina, la De Nicolò è uno storico vero, asciutto, serissimo, che si rifà ai principi di Erodoto: ogni tesi deve poggiare sui documenti. Senza dimenticare le ipotesi, le associazioni di idee, la sensibilità. Profonda conoscitrice di storia locale, della marineria dell’Adriatico e non solo, ha pubblicato decine di volumi, sempre corredati da materiale fotografico di prim’ordine.
Le pagine della studiosa sono sempre una miniera di aneddoti che riescono a dare il senso delle cose e a deliziare; con la forza di restare ben ancorati alla memoria.
“La Speranza”, il titolo, è uno stato d’animo che diventa sostantivo, solidità, salvezza “vera”, dava nome all’ancora grossa, “l’ancora sacra degli antichi, quella che si calava come ultimo tentativo per contrastare la furia del mare. E’ metaforicamente contenuto il senso della vita dei naviganti, in perenne balìa, del ‘destino, fortuna, Dio’. La ‘speranza’ dunque, per contrastare la ‘fortuna’, parola che ‘esprimeva congiuntamente sia l’intervento di forze superiori e anche capricciose sia la violenta burrasca sul mare.
Mare che diventa una delle chiavi di lettura dell’umanità, compresa quella di Cattolica e Pesaro; ci si immedesima nei naviganti di quei tempi che ne percepivano una grandezza almeno mille volte più grande di quanto non appaia oggi.
Ci sono informazioni curiose, quanto sorprendenti: “Fino a tempi relativamente recenti più che una riserva alimentare il mare ha rappresentato una ‘superficie di trasporto’.
La nave perdeva di vista la costa solo quando era sospinta al largo dalla tempesta o quando, durante la buona stagione si immetteva sulle rotte di una navigazione d’altura già sperimentata e frequentata da molto tempo. L’itinerario marittimo assumeva quasi l’aspetto di un fiume tanto era forte il ‘predominio del litorale’…”.
La Banca di Credito Cooperativo di Gradara è l’editore dell’ennesimo volume di storia locale. Ha scritto Fausto Caldari, il presidente dell’istituto di credito: “Siamo sostenitori della pubblicistica locale per una miriade di ragioni socio-economiche. Ma vorrei sottolineare questo. I fatti del passato possono fungere da spunto o da riferimento per le trasformazioni in corso e future, ma soprattutto consegnano alle generazioni più giovani una storia ignota ai più che viene restituita alla memoria collettiva. E’ il seme di un albero che dà i suoi frutti dopo molti anni”.