– La Staatskapelle di Dresda intona. Il suo “La” morbido e luminoso fugge con voluttà tra i settori dell’orchestra.
Nonostante l’inadeguatezza acustica del Palacongressi.
Georges Pretre, dalla prodigiosa sensibilità e memoria, incurante dell’habitat, non rinuncia a nessuno dei sui celebri e suggestivi “pienissimo”.
Respiri bloccati dal fascino interpretativo. Richard Strauss nella scrittura del Poema sonoro Don Juan e nel dialogo del Duetto – concertino per clarinetto – fagotto – orchestra d’archi e arpa. Dalla tavolozza sonora vengono rubati preziosi colori: è il Concerto per Orchestra Sz 116 di Bela Bartòk.
Il Maestro dipinge nella totale dedizione dell’Orchestra: magica chirografia dei grandissimi, che, nella geometria descrittiva, curano i dettagli come fragili volute di vetro soffiato.
Nonostante l’inadeguatezza acustica del Palacongressi.
L’entusiasmo del foltissimo pubblico sollecita devotamente i Bis. Il vorticoso attacco è prima che si spenga il fragore delle mani.
Conclusa la serie dei grandi Concerti della 57.a edizione della Sagra Musicale Malatestiana. Mozart e Schumann naturalmente.
Janacek, Schmitt, Berlioz, Grieg, Sibelius, Reimenn, Tiersen, Pugni, nelle arcate delle orchestre di Praga, Oslo, Salzburg, Lipsia e Dresda guidate da tutti i numeri uno della serie A: da Chailly a Lonquich, da Altrichter a Saraste, e Georges Pretre.
Successi strepitosi, come si suol dire per variegate proposte.
Nonostante l’inadeguatezza acustica del Palacongressi.
Rimini non ha ancora né Auditorium né Teatro. La frequenza – numerosissima – non riesce a scuotere l’insensibilità delle coscienze burocratiche (anzi, forse si pensa “…tanto gli appassionati vanno comunque…” dobbiamo scioperare?).
Se a Napoli è stato fatto il funerale della Giustizia, saremo costretti a farlo anche alla negletta Musica classica? Dare una tale inadeguatezza acustica al sublime non è un peccato di omissione è un delitto mafioso di mancate priorità.
Nelle serate dei Concerti le giovani coppie o i nonni di turno avrebbero potuto fruire di baby-parking: ai bambini la proiezione di un film o di un cartone animato.
Ottima iniziativa, ma ai bambini dovrebbe essere offerto un “loro” concerto. Vivo e vero.
Caratteri cubitali alla Staats Oper di Vienna per il cartellone della “Kinder Oper”: le iniziative che sfruttano lo specifico e sterminato repertorio d’Autore scritto per loro sono semplici e da imitare. “Kinder Konzert” dunque: il n. 146 del Giornale della Musica in data febbraio 199 proponeva un cataloghino operistico, e non solo, interessantissimo.
Torniamo alla sera del 20 settembre scorso: la Staatskapelle di Dresda è schierata al gran completo. La bella bambina robusta che mi siede accanto in attesa dell’inizio, si alza e si avvicina al palco. La sua è curiosità prudente e felpata: quanto ne sa? Quale strumento studia o vorrebbe…?
Accarezza i settori con lo sguardo stupito di chi vede qualcosa di bello da vicino. Torna al suo posto. Nel procedere del concerto a poco a poco si addormenta. Il suo respiro è quieto e regolare: sulle labbra un sorriso.
Sì! Avrebbe diritto a un suo programma.
di Carla Chiara