1909: il manifesto che pubblicizzava la manifestazione. Si citava anche lo scalo ferroviario, segno della sua importanza
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A Morciano dal 5 al 12 marzo si rinnova l’appuntamento. Uno tra i più sentiti in Romagna ed Alte Marche.. Attese almeno 200 mila persone. Quella che era la fiera del bestiame, è diventata la vetrina delle aziende artigianali della Valconca. Mostra degli animali: bovini, equini. Piante da giardino, fiori.
E ancora spettacoli, concerti, rappresentazioni.
Al taglio del nastro Flavio Delbono, vicepresidente della Regione Emilia Romagna e Mauro Del Bue, sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti
Fico, il frutto simbolo della fiera
– Il fico secco è (soprattutto era) una delle caratteristiche della tradizione della Fiera di SanGregorio, detta anche Fiera dei Fichi.
Un tempo tutti i visitatori li acquistavano; oggi la stragrande maggioranza degli avventori ne mangia almeno uno ed una confezione la porta a casa.
Durante gli 8 giorni della fiera se ne vendono circa 300 quintali. Una cifra che potrebbe sembrare alta, in realtà negli anni addietro se ne consumavano oltre 500 quintali.
– Originario dell’Asia Minore, Persia, il fico fu introdotto in Italia in tempi remoti; è ampiamente coltivato ma cresce anche spontaneamente sulle rupi e sui muri nelle zone calde. E’ un arbusto con la corteccia liscia di colore cenerino e contiene un latice bianco acre, amaro, bruciante e irritante che imbeve tronco, rami, foglie e persino il peduncolo dei frutti. Il lattice ha azione vermifuga e purgativa molto violenta e pericolosa. Esternamente invece è adoperato per far sparire le verruche e i porri. Le foglie di forma ovale cuoriforme hanno un lungo picciolo e sono divise in lobi con il margine dentato. Ottimo lassativo e digestivo.
Mercatino sotto i portici
Durante la settimana di San Gregorio (dal 5 al 12 marzo) i mercatini sotto i portici ci saranno tutti i giorni
Fotografia, a Morciano mostra di livello nazionale
L’anno scorso i partecipanti furono oltre 300 e le fotografie circa 2300. Mostra al Lavatoio. All’11^ edizione, quest’anno l’appuntamento è a maggio. Novità: il Premio Lions dedicato alla natura
– Una mostra fotografica di livello nazionale: per la qualità dei partecipanti, per il numero (l’anno scorso furono 326 e 2.355 fotografie) e l’importanza dei premi.
Le iscrizioni all’11° Concorso Fotografico Nazionale “Città Morciano di Romagna” si sono aperte; si chiudono il 29 aprile.
Afferma Giancarlo Pari, l’ideatore e l’anima, un uomo dagli interessi molteplici: “Questo atteso importante appuntamento artistico culturale ha raggiunto l’apice del prestigio nazionale. E’ considerato uno dei concorsi più importanti d’Italia”.
“Questo sviluppo – continua Pari – si deve ad una organizzazione attenta, a premi importanti, alla serietà ed alla professionalità della giuria internazionale, alla mostra delle foto selezionate di altissimo livello esposte in una sala decorosa; in merito, colgo l’occasione per ringraziare il Sindaco e l’Amministrazione Comunale di Morciano per il notevole sostegno profuso per questa manifestazione.
Un caloroso grazie pure alla ditta Galli Roberto di San Giovanni, alla Ceramica del Conca, alla Banca Popolare Valconca, all’assicurazione Ras agenzia di Morciano e Cattolica, alla ditta Medi Max Centro Atlante di San Marino, alla Cantina le Rocche, alla ditta Magnani Bruno rivendita vini e liquori”
Tema: libero bianco e nero, libero e colore.
Questa edizione del concorso, si pregia ed è onorata d’annoverare fra i sostenitori l’associazione Lions di Morciano e Cattolica, i quali, hanno dato vita al premio Lions, accreditato al tema fisso del concorso dal titolo “Vita degli Animali e Fenomeni Climatici” valido per la statistica della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF patrocinio 06H2).
La giuria si riunisce il 6 maggio; la mostra al Lavatoio (per favore non chiamatelo ex) è dal 21 al 28 maggio. Orario festivi: dalle 10 alle 12,30 dalle 15 alle 19,30. Feriali: dalle 15,30 alle 19,30. Inaugurazione e premiazione 21-maggio, ore 11,30 stessa sala.
PREMI
Tema Libero Colore
1° TV LCD TFT- 15″ + Monografia Regionale Emilia Romagna 2; 2° DVD PLAYER+VCR LG Alta Fedeltà + Monografia La Regionale Emilia Romagna 2; 3° – Ricevitore Digitale Terrestre + Monografia Regionale L’Emilia Romagna 2. 1°Segnalato Lettore DVD + premio KodaK; 2°Segnalato Lettore DVD + premio Kodak.
Tema Libero BN
1° Classificato TV LCD TFT 15″ + Monografia Regionale Emilia Romagna 2; 2° DVD PLAYER+VCR LG Alta Fedeltà + Monografia Regionale Emilia Romagna 2; 3° Ricevitore Digitale Terrestre+ Monografia Regionale Emilia Romagna 2. 1° Segnalato Lettore DVD + premio KodaK; 2° Lettore DVD + premio Kodak.
Tema Fisso: ” Vita degli Animali e fenomeni climatici” Premio Lions – 1° TV LCD TFT 15″) + Monografia Regionale Emilia Romagna 2; 2° DVD PLAYER+VCR LG Alta Fedeltà + Monografia Regionale Emilia Romagna 2; 3° Ricevitore Digitale Terrestre+ Monografia Regionale Emilia Romagna 2; 1° Segnalato Lettore DVD + premio KodaK; 2° – Lettore DVD + premio KodaK.
Premi speciali assegnati dalla giuria: Creativa, Ritratto, Paesaggio, Sportiva, Macro, Natura, Simpatia, Circolo con maggior numero di partecipanti e Giovani (premi fino al terzo classificato)
Per informazioni o ricevere il bando di concorso- rivolgersi a Giancarlo Pari – Via dei Platani 9 47833 Morciano di Romagna (RN) – e-mail: giancarlopari@libero.it oppure – cell. 335 5222857.
Giuria, presiede Rubboli
– La giuria è composta da 9 esperti: Veniero Rubboli (presidente), Albano Sgarbi, Lino Ghidoni, Conrad Mularoni, Andrea Angelini, Diana Moreno, Giampiero Tintori, Giancarlo Pari, Bruno Baffoni.
“Dai buoi al trattore”
“Quest’anno vivaisti ed attrezzature agricole dentro Morciano. Giostrai solo in piazza Risorgimento. Spettacoli per tutte le età: giovani (Raul Cremona), meno giovani (Ricchi e Poveri), commedie dialettali. Sono antipatico solo per chi non mi conosce.
E snobismo non vuol dire antipatia”
– “Un rinnovamento nella tradizione. Dall’aratro tirato dai buoi all’ultimo dei trattori. Insomma, dal biroccio con le ruote di legno al microchip. La Fiera di San Gregorio è fondamentalmente questa. Ed in questo solco lavoriamo”.
Il punto è di Danilo Ottaviani, da 25 anni consigliere comunale, da 20 grande orchestratore della Fiera di San Gregorio. Gli si rivolgevano per consigli, programmi, spettacoli, anche gli amministratori di centrosinistra, quando sedeva sugli scranni dell’opposizione. Insomma, sembra che senza Ottaviani San Gregorio possa essere diverso.
Ha nel suo speciale quadernino numeri preziosi: artisti, spettacoli ed armamentario vario.
Danilo Ottaviani è il potentissimo assessore della manifestazione più importante della Valconca. Sulla sua affilata competenza, dice con ironia ma neppure troppo: “Non si può insegnare il pesce a nuotare”. L’animale d’acqua sarebbe lui, naturalmente, Danilo Ottaviani.
Quale Fiera di San Gregorio quest’anno?
“La grande novità è che è tutta concentrata nel paese. Nella centrale piazza del popolo, dove si affaccia il palazzo comunale, ci sono i vivaisti con i fiori. Poi, sempre i vivaisti, partono dall’altezza della boutique Pironi e giungono fino al padiglione fieristico, allungandosi lungo via Serrata.
Quest’anno i trattori ritornano per tutta la durata della fiera, dal 5 al 12 marzo. Con questa disposizione si vuol far vivere tutte le strade di Morciano”.
Quantisono gli espositori?
“Più dell’anno scorso. Abbiamo 58 aziende che espongono al chiuso nel padiglione fieristico; dieci delle quali nuove. E siamo stati costretti a dire di no ad un’altra decina di richieste. Come sempre per le vie del paese abbiamo oltre 400 bancarelle”.
San Gregorio è capace di attirare migliaia di visitatori. E’ molto probabile che durante le 10 giornate giungano a Morciano circa 150.000 persone. Per l’immagine e l’economia della città è un numero capace di sviluppare molte centinaia di migliaia di euro. Inoltre, per le 100 e passa attività commerciali di Morciano è uno spot promozionale poco quantificabile; sicuramente importante.
CURIOSITA’
Manifesto, vince il sardo Carboni
Come tradizione vuole, anche per il 2006 c’è il manifesto ufficiale della Fiera di San Gregorio
– La giuria composta da Franca Fabbri, Rossano Guerra e Pino Parini hanno scelto il manifesto 2006 della Fiera di San Gregorio. Premio di 750 euro, è un giovane designer sardo, Gian Luca Carboni, residente a Macomer, Nuoro.
Gian Luca Carboni sarà premiato, come da tradizione, il 5 marzo in occasione dell’inaugurazione della Fiera.
Fiera, nacque attorno al castello di Morciano attorno al 1000
La prima documentazione scritta risale al 1061
– E’ molto probabile che la Fiera di San Gregorio risalga ai primi dell’anno mille; era normale che attorno all’abbazia avvenissero scambi commerciali.
Il primo documento che racconta dell’abbazia di San Gregorio in Conca è datato 1061, contenuto in un centinaio di pergamene conservate nel Fondo diplomatico dell’Archivio di stato di Rimini. Carte casualmente salvate da Luigi Tonini nel 1848; stavano per essere utilizzate come concime.
Ma torniamo al 1061. A fondare il monastero è il benedettino San Pier Damiani, grazie al lascito di Pietro Bennone, uno tra i maggiori possidenti della Valconca. Le sue terre da Morciano arrivavano fin verso Rimini per salire al Montefeltro, l’Urbinate ed il Pesarese. Dunque, il territorio legato a Morciano era immenso.
Nel 1070, San Pier Damiani affida le fortune della potente abbazia (la sua ricchezza economica lo si può leggere ancora oggi nella grandezza della chiesa e dal perimetro degli edifici conventuali) al vescovo di Rimini. In pochi lo sanno lontano da Morciano; l’abbazia si trova all’ingresso di morciano sulla destra. Si affaccia sul Conca ed una indicazione turistica gialla la indica.
Ma prima dell’Abbazia a Morciano nacque il castello, sempre per opera della famiglia Bennone. Siamo tra il 946 ed il 1014 e sembra che l’istituzione di un mercato (forum) fosse dovuta alla potente famiglia.
I ruderi raccontano di una abbazia a tre navate, di impianto romanico con l’altare sopraelevato; nonostante le numerose vicissitudini subite dal complesso, è possibile rintracciare ancora porzioni di muratura risalenti al primo impianto; bellissimo, anche se in pessime condizioni, è il prospetto rivolto verso il fiume in cui sono ben visibili, nonostante gli assalti delle erbacce, i sei archi a tutto sesto della navata centrale delimitati da ampie lesene in mattoni.
E’ ancora accessibile la cripta con volta a botte posta sotto l’area presbiteriale (oggi divenuto un deposito)
L’impianto, costruito secondo i dettami religiosi del suo fondatore, ispirati alla semplicità e alla vita meditativa, mutò la sua conformazione nei secoli fra il XIII e il XIV; venne ridotto lo spazio della chiesa con la eliminazione delle navate laterali, venne eretto un porticato sul fronte della chiesa. Sono ancora visibili i resti di tale ristrutturazione nei tre pilastri superstiti e nella ghiera in mattoni posta ad indicare l’accesso.
Di conseguenza la zona conventuale si ampliò con la costruzione di tutti gli spazi presenti nei monasteri benedettini.
Nel 1200 l’abbazia, grazie a cinque donazioni, diventa ancora più ricca ed importante. Poi, lentamente, inizia un lento declino. Con la venuta dei monaci di Scolca, l’Abbazia iniziò il suo declino, fino ad arrivare al suo definitivo abbandono il 4 luglio 1797 quando fu acquistata dal conte Luigi Baldini.
E fiöm e la su vala
Dedicata al fiume Conca, l’ha scritta Mario Foschi
Partend da la Carpegna per andè a marena
long ma la su vala e fiöm u s’incamena
saltand da un sas a clelt e per quasi che bala,
prima e va giò fort e pò pien pien e cala
Per andè me mer un’è una gran impresa
e viag un è tent long e pò la va in discesa
e lò sa tot la chelma e vò andè giò pien pien
perchè e vo veda i post e ui vo guardè bin ben
E ved Montcerignon e pò ma Montgrimen
poc dop ui è Sasfeltrie e pò l’ariva Gmen,
l’è i post da l’eria fena, l’è i post da l’aqua pura
l’è i post duvel che ancora us rispeta la natura
Ancora un pò piò aventi e nost fiom quasi u s’aresta
lo l’à vest sora te mont la roca ad Malatesta
che de paes ad Muntfior l’è l’antica sù furteza
e clà manten ancora tota intata la bellezza
Poc dop cl’à vest la roca c’la domina la vala
e nost fiom e tira aventi e vers e mer e cala
ormai la fnì al culenie ades l’è riv te pien
andò che trova, tla pianura, e bel paes ad Murcien
Pasand da sota e pont e ved so ma la streda
un moc ad genta cla è tota indafareda,
questa l’è una cittadena laburiosa e bela,
da sempre, dla su vala, l’è ste la capitela
E fiom che ades l’è arvat a te paes at Singian
e guerda i cambiament che lò là fat durenta a ian
quel che una volta l’era un borg antig e medievel
ades l’è dvent un bel paes muderne e industriel
Poc dop, quand l’è a Catolga, e guerda e pò s’inchenta
te veda al funtenie cal bala, cal sona, cal chenta
e lò che i lè da vsen, ad aqua un’ha una diga pina
e ciapa una gran cota per l’aqua catulghina.
Finalment l’è riv te mer, cu l’arcoi e ul porta via,
pien pianen u s’alluntena, ma l’è pin ad nostalgia
e lò fra un’onda e cl’elta, finché l’arvenza a gala
sl’ultma ucieda e corr fin in cima a la su vala.
Elio Mario Foschi
Monumenti, inno alla modernità
Da visitare due opere di Umberto Boccioni. I genitori erano morcianesi
Valgono la visita, magari approfittando delle osterie aperte per l’occasione
– Scoprire le bellezze di Morciano per San Gregorio: non andare solo per giostre e bancarelle ma alzare gli occhi ed osservare.
Questo tour storico-artistico non può che partire dall’abbazia di San Gregorio (informazioni a pagina 3 di questo inserto), all’ingresso del paese, da Cattolica verso Monte.
Dentro il paese, dopo la pasticceria “Garden” si trova un gruppo di case del ‘700: eleganti, belle. Borgo Mazzini: una testimonianza di valore.
Qualche metro dopo, sempre sulla destra, si trova l’oratorio del Sacro Cuore delle suore di don Masi. Di svettante bellezza il campanile fu costruito nel 1928. E’ solo, la chiesa, per mancanza di fondi, non venne mai costruita.
Qualche metro dopo l’oratorio, sulla sinistra si apre piazza del Popolo. Da ammirare: la statua del Mercurio, copia del Gianbologna. Davanti alla quale stanno il palazzo comunale: linee classiche. Accanto si trova quella che fu la casa del fascio. Costruita durante il fascismo, forme metafisiche, la facciata è impreziosita da un balcone il cui parapetto è un altorilievo di valore che racconta la civiltà contadina.
Dalla piazza si entra nella Morciano vecchia. Oggi, le abitazioni sono state ristrutturate quasi tutte. Il gioco dei colori e l’elegante semplicità fanno bene all’anima. L’edificio privato più importante è l’ex pastificio Ghigi, sui muri porta ancora le scritte aziendali.
Qui, da visitare: la parrocchiale di San Michele (ultimo ampliamento del 1840), la torre civica, l’oratorio della Beata Vergine delle Grazie, detta chiesina di don Ferrante (XVII secolo), la statua di Umberto Boccioni (colata da Umberto Corsucci).
Si lascia la Morciano vecchia attraverso un grande tunnel sotto le abitazioni, dove è posta una targa a ricordo del passaggio morcianese di Garibaldi. Fuori c’è la Morciano dalle strade larghe, simmetriche, di pianta romana. Sono nate dagli orizzonti alti di Diomede Forlani (vissuto a cavallo tra l’800 ed il ‘900), un geometra morcianese che prestò servizio a Torino, prima di ritornare a casa. E furono proprio le arterie torinesi, che si rifacevano a Parigi, ad essere catapultate a Morciano.
Sullo scacchiere forlaniano c’è Morciano: con tante abitazioni a due piani di notevole fattura, interrotte qua e là da un po’ di vetriolo negli anni Settanta ed Ottanta. L’edificio principe è la facciata ad angolo della filiale della Banca Popolare Valconca.
In via Diomede Forlani, si apre piazza Boccioni. Dove si trova un monumento di bronzo di Arnaldo Pomodoro. Ultima tappa potrebbe essere il parco pubblico della Panoramica. Pochi mesi fa è stata collocata una statua di bronzo di padre Pio. Opera a cera persa di Umberto Corsucci.
CARTELLONE SPETTACOLI
DOMENICA 5 MARZO
Ore 10.30 – Piazza del Popolo – Concerto della Banda Musicale di Morciano
Ore 11 – Inaugurazione. Presenti: Mauro Del Bue, sottosegretario alle Infrastrutture Trasporti e Flavio Delbono (vicepresidente Regione Emilia-Romagna)
Ore 21 – Teatro Tenda Commedia dialettale “Maza maza agli e’ tòtie dla stèsa ràza” della compagnia dialettale “I volontari di turno” di Morciano
LUNEDÌ 6 MARZO
Ore 21 – Teatro Tenda – Sfilata di moda e acconciature primavera-estate 2006
MARTEDÌ 7 MARZO
Ore 21 – Teatro Tenda – “Italian Saxophone Orchestra”
MERCOLEDÌ 8 MARZO
Ore 21 – Teatro Tenda – “La Plume” – saggio-spettacolo di danza classica e moderna
GIOVEDÌ’ 9 MARZO
Ore 16 – Sala Lavatoio – Presentazione libro: “Morciano: la riscoperta delle origini” (ai presenti sarà consegnata copia omaggio)
Ore 21 – Teatro Tenda – “Orchestra Grande Evento”; orchestra di musica romagnola, con gli ex componenti dell’Orchestra Casadei
VENERDÌ’ 10 MARZO
Ore 17.30 – Sala Lavatoio – Concerto di voci bianche, dirige Fabio Pecci
Ore 21 – Teatro Tenda – “Teatro Attimatti”: attori professionisti nell’improvvisazione che daranno vita ad uno spettacolo divertente e intenso dal titolo “Match professionistico d’improvvisazione teatrale”
Ore 23 – Teatro Tenda – Daniele Battaglia figlio di Dodi Battaglia degli immortali Pooh. Serata con lo spettacolo del dj di Video Italia per i giovani.
SABATO 11 MARZO
Ore 14.30 – Foro Boario – Battesimo a cavallo e Pony Games – Salto ostacoli
Ore 15 – Teatro Tenda – La grande boxe – riunione pugilistica organizzata dall’Accademia Pugilistica Valconca, con atleti di caratura nazionale ed internazionale
Ore 21 – Teatro Tenda – La Corrida. Dilettanti allo sbaraglio per una serata divertentissima tra il comico e il grottesco
DOMENICA 12 MARZO
Dalle ore 9 alle 18 – Bocciodromo via Stadio. Gara di bocce. Gara provinciale 13esimo trofeo S. Gregorio Comune di Morciano di Romagna.
Ore 9,30 – Foro Boario- 5^ Mostra Provinciale di Bovini di razza romagnola 14ª Mostra Mercato del Cavallo – Esposizione ovini
Ore 11 – Foro Boario – Trofeo Costante Colombari
Dalle ore 13 alle ore 19 – Padiglione Fieristico – Annullo Postale
Ore 21 – Teatro Tenda – Grande concerto. Serata con uno dei gruppi musicali più famosi d’Italia: gli Stadio
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Questa pagina ricorda la figura di Tullio Becci scomparso nel dicembre 2004 causa un incidente